Gruppo all’Ars e nuovi arrivi | Cresce ancora l’Udc di Cesa - Live Sicilia

Gruppo all’Ars e nuovi arrivi | Cresce ancora l’Udc di Cesa

Arrivano Alongi e Figuccia. La lista sosterrà Musumeci. “Saremo la sorpresa delle Regionali”.

Verso le Regionali
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PALERMO – Nasce il nuovo gruppo all’Ars. E torna un po’ di Democrazia cristiana. Il vecchio scudo crociato infatti fa bella mostra all’Ars, oggi, dove il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa rievoca a più riprese la Dc. Intanto, il partito prende forma e “peso”. Si aggiungono nuovi dirigenti e freschissimi candidati. È il caso di Pietro Alongi, che proprio stamattina ha ufficializzato il proprio addio ad Alfano e l’avvicinamento ai centristi “di centrodestra”. Anche lui comporrà il nuovo gruppo parlamentare a Sala d’Ercole insieme a Vincenzo Figuccia, recentemente fuoriuscito da Forza Italia, al deputato agrigentino Gaetano Cani, al catanese Alfio Barbagallo e a Mimmo Turano che in questi anni all’Ars ha anche ricoperto il ruolo di capogruppo, prima della recentissima separazione con i Centristi che fanno capo a Pier Ferdinando Casini e Gianpiero D’Alia.

E insieme al nuovo gruppo e ai nuovi arrivi, la scelta di campo a sostegno del candidato Nello Musumeci, in una coalizione di centrodestra nella quale, precisano in molti oggi, serve una forte componente moderata. È il commissario regionale del partito Antonio De Poli a spiegare che “la strategia del partito quella di riposizionare lo scudo crociato confermando il suo ruolo ed i suoi valori. Le amministrative di Palermo ed i risultati nazionali sono stati un banco di prova che hanno dimostrato la tenuta del simbolo in un magma di partiti. Gli elettori hanno dato ulteriore fiducia ai principi espressi dallo scudo crociato. Consapevoli del ruolo e rivolti verso un’area di centro destra abbiamo puntato ad un progetto unitario che sarà portato avanti da Nello Musumeci candidato del programma e dei nostri valori. Presenteremo le liste Udc in tutte le province”. Presenti anche il senatore riberese Giuseppe Ruvolo, l’ex assessore regionale Ester Bonafede, l’ex deputato Decio Terrana.

Il leader nazionale Cesa ha voluto precisare che l’Udc “ha fatto questa scelta già qualche anno fa, quando dissi che bisognava creare una discontinuità col governo Crocetta e che bisognava uscire da quella giunta. Fu quello – ricorda – uno dei motivi della rottura interna nel nostro partito”. Una rottura che porterà agli scontri con D’Alia e alla “guerra” per il simbolo, rimasto poi nelle mani dello stesso Cesa. “Con gli altri ex Udc si sono logorati i rapporti politici, non quelli personali. Ma le divisioni sono state nette, a cominciare appunto dalla vicenda del governo Crocetta, fino al referendum costituzionale. Io da tempo lavoro per aggregare l’area democristiana”. Riecco la Dc, fare capolino nelle parole di Cesa.

“Noi – prosegue – abbiamo scelto di sostenere Nello Musumeci, all’interno di questa coalizione del centrodestra. E in questi mesi abbiamo lavorato silenziosamente per arrivare a questo risultato: un centrodestra unito che spero si ritrovi unito anche alle Nazionali. Daremo un contributo a Musumeci, a cominciare dai conti che vanno messi a posto, dalla sburocratizzazione della Regione, dalla fuga e dalla disoccupazione dei giovani. Fino a pochi giorni fa – l’affondo di Cesa – il Pd attaccava Crocetta, ieri hanno fatto l’accordo: non mi pare una cosa molto seria. Noi abbiamo scelto un candidato di alto livello, con una esperienza amministrativa riconosciuta. Non si può fare l’errore fatto a Roma, messa nelle mani di una ragazzina: non si può mettere in questi ruoli gente inesperta”.

E così, dritti verso la composizione delle liste. Improvvisamente diventate “attraenti” per molti esponenti politici provenienti da altre esperienze, come spiega Mimmo Turano: “Siamo già pronti per formalizzare la creazione del gruppo parlamentare. Ad oggi siamo in cinque. Nelle prossime ore diventeremo di più”. Sarebbero altri infatti i deputati moderati in pieno “travaglio”: lasciare il centrosinistra e tornare nella “casa madre” del centrodestra? “Con questo gruppo – dice intanto Turano – vogliamo fare passare un messaggio politico: c’è un interesse grande per l’Udc, che ha sorpreso anche noi, e che oggi ci consente addirittura di selezionare la classe dirigente, quando pensavamo invece di dover convincere la gente a venire con noi”.

“Questa è la risposta – dice Vincenzo Figuccia – a chi pensava che Musumeci fosse un candidato solo delle destre, ostaggio di qualcuno. E invece il mondo moderato, che crede nei valori della famiglia, è convintamente al suo fianco”. “Siamo protagonisti – rivendica Ester Bonafede – e siamo il centro del centrodestra, ma anche un luogo di equilibrio e di fusione, di sintesi e di armonia”. Ne fa anche una questione “religiosa” l’ex deputato Terrana: “Una parte del mondo cattolico – dice – sta convergendo verso l’Udc. Un mondo che accoglie l’appello del Santo padre che invita i cattolici a non interpretare il ruolo di ‘Ponzio Pilato’ e stare in disparte”. Secondo il senatore Ruvolo “l’unico candidato in grado di risolvere i problemi della Sicilia è Nello Musumeci. L’Udc ha scelto quindi di andare in questa direzione, lavorando in maniera convinta. Abbiamo un grosso merito, in particolare il segretario Cesa che è riuscito a cucire tutto ciò che si era strappato. Lasceremo a bocca aperta l’elettorato siciliano. Vogliamo fare di nuovo grande la Democrazia cristiana”. Rieccola, la Dc.


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