PALERMO – Partito democratico siciliano all’angolo. Dopo la frattura romana con il Movimento cinque stelle e la conseguente fine del governo Draghi, in Sicilia la strada delle primarie si fa difficile. Nella tarda serata di ieri dai pentastellati dell’Ars è arrivata la rassicurazione che le vicende romane non influiranno nel processo per la scelta del candidato dell’area progressista da contrapporre al centrodestra alle Regionali d’autunno (“si va avanti”, è stato il messaggio inviato ieri alla stampa) e oggi è la stessa candidata M5s Barbara Floridia a rassicurare sul fatto che la consultazione proseguirà (“abbiamo costruito un progetto comune e io sarò sempre garante e custode di questo prezioso cammino comune”), ma a partire da oggi è il fronte dem a vacillare davanti alle sirene provenienti soprattutto dall’area di centro. Nino Oddo, vice segretario nazionale del Psi che si è schierato con Caterina Chinnici, rompe l’argine: “Serve un supplemento di riflessione sulle primarie. Lo svolgimento del voto oggi non solo risponderebbe a un quadro politico che non esiste più, ma renderebbe difficile l’ulteriore allargamento alle forze moderate e di centro”.
Faraone chiama il Pd
Ad aprire le danze dall’esterno della coalizione è invece il capogruppo di Italia viva al Senato, Davide Faraone, che si rivolge direttamente ai Dem e passa un pallone scottante al segretario regionale dei democratici Anthony Barbagallo: “In queste settimane abbiamo ricevuto numerosi appelli dal Pd a partecipare alle primarie siciliane che si terranno domenica prossima, voglio ringraziare Barbagallo per la cortesia dimostrata – dice Faraone -. Adesso siamo noi però a fare un appello agli amici del Pd, annullate le primarie”. Secondo il plenipotenziario di Matteo Renzi in Sicilia, che però a Palermo ha sostiene il sindaco di centrodestra Roberto Lagalla nonostante lo stop dell’ex premier, “quello che è accaduto in Senato è gravissimo e nei minuti in cui Draghi si reca al Quirinale per rassegnare le dimissioni appare incredibile far finta di nulla, far finta che Conte e il suo movimento non abbiano mandato per aria il governo di unità nazionale in piena emergenza economica e sociale per il Paese”. Faraone quindi argomenta: “Se Letta giudica folle a Roma la scelta del M5s, poi il Pd non può fare le primarie con loro in Sicilia come se nulla fosse. I dem annullino le primarie di domenica per la scelta del candidato presidente, sarebbe una scelta di buonsenso e buona politica”.
Anche azione piccona le primarie
L’onda viene cavalcata anche da Giorgio Trizzino, parlamentare nazionale fuoriuscito dal Movimento cinque stelle e oggi sulla barca di Azione: “Anacronistica, assurda e ridicola la volontà di proseguire con le primarie in Sicilia – sottolinea -. Dopo che il partito di Conte e della Taverna ha causato pervicacemente una delle più gravi crisi di governo della storia repubblicana è incredibile che si possa ancora pensare di tenerselo come alleato. Auspico che il Partito democratico finalmente se ne renda conto ed esaurito questo passaggio delle primarie di domenica prossima, in cui personalmente auguro a Caterina Chinnici di affermarsi, riparta con nuove prospettive di alleanze”.
Fava: “Avanti ma il M5s sia leale”
Tira dritto Claudio Fava che con Chinnici (Pd) e Barbara Floridia (M5s) si contende lo scettro di candidato del centrosinistra, ma il presidente dell’Antimafia regionale mette in guardia i compagni di viaggio pentastellati: “Per quanto mi riguarda, le primarie vanno avanti, ma mi chiedo con quale spirito di lealtà domani il partito di Conte sarà capace di lavorare al servizio di questa coalizione. E soprattutto mi chiedo se saranno primarie senza Papi stranieri, né forestieri venuti in soccorso dal centrodestra”. Secondo Fava “delle due, l’una: o si lavora insieme, uniti, per il cambiamento oppure si governa con Raffaele Lombardo”.
Ferrandelli: “Dirigenti Pd come l’orchestra del Titanic”
A Iv e Azione si unisce anche +Europa, ringalluzzita dall’ottimo risultato raggiunto da Fabrizio Ferrandelli alle Amministrative di Palermo. “I dirigenti, locali e nazionali, del Pd che non si rendono conto dell’enorme errore di tenere le primarie domenica prossima, come se in queste ore nulla fosse successo, ricordano l’orchestra del Titanic – dice Ferrandelli – che continuava a suonare mentre il transatlantico andava inesorabilmente verso l’iceberg. Come può il Pd continuare a tenere in piedi una coalizione con quel che resta del Movimento 5 stelle, responsabile di aver aperto la crisi di governo che ha portato alle dimissioni del presidente Draghi? Quello che doveva essere il campo largo sta diventando un campetto periferico. Nessuna apertura alle forze liberal democratiche, alla società civile”.