Archè si prende il senato |Giovani "disaffezionati" alla politica - Live Sicilia

Archè si prende il senato |Giovani “disaffezionati” alla politica

Centrosinistra primo in tutti gli organi d'Ateneo, con l'appoggio degli ex lombardiani. Regge il centrodestra.  I DATI DEFINITIVI -  LA DIRETTA - LE REAZIONI

Elezioni universitarie
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CATANIA – È la scarsa affluenza a farla da padrona. Solo il 27, 23% degli universitari, infatti, è andato al voto. Un dato perfettamente in linea con quelli registrati nella tornata elettorale di due anni fa. Allora fu l’80% degli immatricolati a disertare i seggi. L’asticella, certo, si è di poco abbassata. Ma la disaffezione dei più giovani alla politica resta a livelli preoccupanti. Complice di ciò anche la data delle consultazioni, messa in calendario mentre la didattica è nei fatti ancora al palo.

Oltre l’affluenza anemica, è un secondo il fattore d’interesse. Il corpo studentesco si scopre fedele al centrosinistra e al suo nuovo perimetro regionale. Lo spostamento in blocco dell’area ex Mpa e limitrofi, così come è avvenuto al Comune di Catania, è stato determinante. È lo stesso schema a prevalere. Indice che tra la politica dei grandi e quella dei juniores i vasi sono del tutto comunicanti. Dall’altra c’è da sottolineare una doppia assenza, una antica e una del tutto attuale. Dall’orizzonte studentesco si tirano fuori le due estreme, la destra e soprattutto la sinistra dei collettivi. Le due ali che storicamente tengono alto lo spessore delle idealità. Quest’ultima preferisce oggi guardare più alla città che al bacino storico del mondo delle matricole. Manca all’appello anche la new-entry del Movimento cinque stelle, forza che ancora non è riuscita a capitalizzare nelle scuole e nelle università il largo consenso di cui gode nel mondo giovanile.

La battaglia del Senato ci dice dell’altro ancora. Vince Arché con accanto Partecipa e Nike. Quest’ultima si porta a casa addirittura il senatore. Arché, dunque. Una compagine che secondo la macro-politica starebbe a pieno diritto nel centrosinistra targato Marco Consoli. Il dettaglio ci dice però dell’altro: non sono le segreterie a creare il consenso, ma un’aggregazione di base. Il coordinatore Antonio Fusco, che è pure consigliere di Municipalità al Borgo-Sanzio, segna il campo: “Il nostro è un progetto civico e ci sentiamo svincolati da qualsiasi appartenenza”. Un’invettiva che andrebbe approfondita ulteriormente e che fai il paio con il risultato lusinghiero di Arcadia, ovvero di Articolo 4. Intanto il Pd supera con difficoltà la soglia d’accesso nell’assise più autorevole d’ateneo. Segnale ulteriore che senza il supporto degli alleati territoriali, il partito di Renzi da solo è un gigante dai piedi d’argilla.

Davanti a tutto ciò, il centrodestra non affonda e strappa un tre a tre che guasta le feste. A conti fatti, guardando la mappa della politica isolana di qualche anno addietro, la sinistra non può dirsi vincitrice.

 

 


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