PALERMO – Un giorno lanciò in aria una monetina: da un lato Sip, dall’altro Ibm. Venne fuori la seconda. E si aprì una partita del tutto nuova: in 34 anni ha girato 4 continenti, fatto 18 traslochi. E oggi Elio Catania, supermanager catanese, componente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, consigliere di Telecom Italia, vicepresidente vicario di Alitalia, si gode la sua bella casa ai Parioli. E, in una intervista a Gaetano Savatteri sul numero in edicola di I love Sicilia, racconta di come, dal quartiere Civita della sua Catania, sia arrivato ad entrare nelle stanze dei bottoni dell’economia.
“Con la mia famiglia abbiamo girato l’Italia. Prima Taranto, poi Messina”, racconta. Quindi la laurea in ingegneria a Roma e la fatidica scelta: Sip o Ibm? “L’Ibm che ho conosciuto era un’istituzione, un’azienda globale e tecnologica in grande crescita. Per me, giovane laureato, era il meglio che potesse esserci in quel momento. Una vita dura, ma eccezionale. Pensi che avvisavano tre giorni prima: da lunedì ti presenti nel nuovo posto di lavoro”.
Quindi l’incarico, dal 2004 al 2006, come amministratore delegato delle Ferrovie dal quale si è congedato con una liquidazione di sei milioni e 700 mila euro (“E allora? Non li ho mica rubati”, dice) e la nomina a Milano all’azienda dei trasporti. E della sua Sicilia che cosa dice? “Crocetta rappresenta una novità. Mi auguro che governi in modo pratico. Per quanto mi riguarda, vorrei prendere casa tra l’Etna e la piana di Catania. E magari fare anche un investimento nel settore del turismo…”.