Addio a Emanuela Tumbarello, la dottoressa che salvava i bambini

Addio a Emanuela, la dottoressa che salvava i bambini

La morte della dottoressa Tumbarello e la storia di un miracolo che ci raccontò.
LA MORTE IMPROVVISA E IL RICORDO
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La dottoressa che salvava i bambini – e non solo loro – è andata via, lasciando dietro di sé le lacrime delle innumerevoli persone che le volevano bene. Emanuela Tumbarello è morta all’improvviso. Qualche tempo fa aveva raccontato a chi scrive la storia di un miracolo, il prodigio di una bambina migrante soccorsa a Lampedusa da lei stessa e dai suoi colleghi. Una bimba che aveva bevuto acqua di mare ed era in condizioni critiche.

“La segnalazione era quella di una bambina annegata – raccontava la dottoressa Tumbarello –. Io stavo controllando i farmaci, quando è pervenuta la chiamata e ci siamo messi in macchina subito. Trovo la bambina al Pte (il punto territoriale d’emergenza, ndr). Sono partiti dalla Tunisia e hanno smarrito la strada, rimanendo senza cibo. Hanno bevuto acqua di mare per qualche giorno. La bimba non è reattiva, ma estremamente torpida. Non piange. Io sono un medico e anche una mamma, so che si tratta di un brutto segnale. Per fortuna muove le manine e le gambe. Gli esami dicono che ha una quantità di sodio altissima nel sangue. Oltre duecento e dovrebbe essere centoquaranta. E’ disidratata. Noto che ha un viso bellissimo, dolcissimo. Ma non c’è tempo di pensare a queste cose, dobbiamo fare in fretta”.

“Saliamo sull’elicottero, c’è anche la mamma, pure lei non sta bene, non si rende conto del contesto – proseguiva il racconto -. Ha delle ustioni profonde nei glutei perché è stata immersa nell’acqua salata, mista al combustibile. Fortunatamente, il vento di scirocco ci aiuta. Arriviamo a Palermo in meno di un’ora”. Una prontezza che è stata determinante. Quella bambina ha potuto riabbracciare sua madre.

“Porto tutti con me – diceva la dottoressa Emanuela -. Sono nel mio cuore e nella mia mente. Come una neonata di qualche anno fa che siamo riusciti a salvare”. E anche quei bambini porteranno, in modo più o meno inconsapevole, nel loro cuore, il sorriso di una dottoressa arrivata come un angelo in carne e ossa. Grazie a lei avranno un cammino ancora da vivere. Una strada che sembrava smarrita per sempre. (rp)


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