Palermo, fuori pericolo la bimba che ha bevuto acqua di mare

Palermo, fuori pericolo la bimba che ha bevuto acqua di mare

La speranza, dopo il dolore.

Un sospiro di sollievo. Grande quanto il mare che, in minima parte, aveva bevuto – durante una traversata dalla Tunisia – ed era quanto bastava per rischiare la vita. Ma adesso la piccola, ricoverata all’Ospedale dei Bambini, è fuori pericolo e sta meglio. E’ uscita dal reparto di Terapia intensiva ed è con la mamma, nella stessa stanza. Anche sua madre è migliorata, nonostante le profonde ustioni. I corpi possono guarire e sta accadendo: ecco il motivo del sospiro di sollievo. Poi, ci sono le ferite dell’anima. Che non scompariranno mai.

Madre e figlia si erano già ricongiunte nell’abbraccio a cui si riferisce la foto e che avevamo raccontato. Ma era stato un momento di amore, dopo tanto penare. Ora, vivono e dormono insieme. Sono tante le storie delle persone che si giocano la vita nel mare, spinte dalla disperazione. Storie che raccontiamo, che qualcuno prende a cuore, mentre altri preferiscono l’indifferenza. Sono tante le storie dei ‘migranti’, definizione che non aiuta nella scoperta della singola umanità che si mette in viaggio.

C’è l’eco di angeli terreni in questa storia e nel suo felice epilogo. La piccola e sua madre erano partite dal Burkina Faso, via Tunisia, per un viaggio lunghissimo. La fine degli approvvigionamenti aveva costretto a bere l’acqua di mare.  Il primo soccorso era stato fornito, a Lampedusa, da una dottoressa in servizio al 118, Emanuela Tumbarello. Raccontava, la dottoressa, con la passione di una diretta emotiva, i frangenti drammatici dell’intervento: “Hanno smarrito la strada, rimanendo senza cibo. Hanno bevuto acqua di mare per qualche giorno. La bimba non è reattiva, ma estremamente torpida. Non piange. Io sono un medico e anche una mamma, so che si tratta di un brutto segnale. Per fortuna muove le manine e le gambe. Gli esami dicono che ha una quantità di sodio altissima nel sangue. Oltre duecento e dovrebbe essere centoquaranta. E’ disidratata. Noto che ha un viso bellissimo, dolcissimo. Ma non c’è tempo di pensare a queste cose, dobbiamo fare in fretta”.

Hanno fatto in fretta e adesso tutte quelle anime gentili che curano i bambini, che salvano, che accolgono chi si è perduto, stanno festeggiando. Il peggio sembra passato, come in certe favole, quando il lupo cattivo si eclissa e rimane un sentore di buono nell’aria. Adesso, il mare è un luccichio azzurro da cartolina sullo sfondo e non ha più il sapore acre della paura. Adesso che una bambina e sua madre dormono di nuovo insieme. (Roberto Puglisi)


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