PALERMO – “Ci risiamo, non è la prima volta e non sarà l’ultima che le strade di Palermo saranno ricoperte di immondizia, e l’unica preoccupazione sarà quella di rimuoverla e seppellirla in qualche buca di Bellolampo”, lo si legge in una nota di Legambiente, che commenta la situazione rifiuti del capoluogo siciliano.
“Questo rappresenta il totale fallimento politico, culturale e aziendale nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani, che non trova altre soluzioni se non la discarica oggi o l’inceneritore in futuro, in contrasto con le direttive europee e nazionali sull’economia circolare e con i principi di efficienza ed economicità”.
“È sconsolante non sentire una parola, né dal sindaco né dal presidente della RAP, sulla raccolta differenziata. Questa sembra essere completamente assente dal vocabolario politico e gestionale di una classe dirigente ancorata a scelte di 30 anni fa, che condanna la città a un degrado sanitario, ambientale e sociale immeritato”.
“Non ci sono altre scelte per l’attuale classe politica se non applicare correttamente le norme europee e nazionali che regolamentano la gestione del Ri-ciclo integrato dei rifiuti. È ciò dovrà prevedere nel più breve tempo possibile la raccolta porta a porta per tutta la città, l’eliminazione dei cassonetti dei rifiuti indifferenziati, l’aumento delle isole ecologiche, la riorganizzazione del personale destinato alla raccolta porta a porta ed una campagna di comunicazione, che porti la cittadinanza a conoscere meglio le regole sulla raccolta”.
“La città di Palermo è beneficiaria di centinaia di milioni di euro ricevuti dal PNRR e da altre misure per ottimizzare e migliorare la raccolta differenziata e realizzare l’impiantistica per l’economia circolare. Sono queste le cose da fare per raggiungere nel più breve tempo possibile gli obiettivi ambiziosi dell’economia circolare”, conclude la nota di Legambiente.