Emergenza sbarchi, Siulp: |"Pochi uomini e carenza di mezzi" - Live Sicilia

Emergenza sbarchi, Siulp: |”Pochi uomini e carenza di mezzi”

Il sindacato del comparto sicurezza manifesta  perplessità sulla gestione del fenomeno e sulle condizioni in cui la polizia è costretta a lavorare per fronteggiare l'emergenza.

IL SINDACATO DI POLIZIA
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CATANIA – La Segreteria Provinciale del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia (SIULP) esprime viva preoccupazione per il modo in cui le Autorità competenti stanno gestendo la nuova ondata di sbarchi di cittadini extracomunitari sulle nostre coste. I nuovi sbarchi sulle coste della nostra isola, che certamente non sono passati inosservati al popolo siciliano, stanno destando tra gli addetti ai lavori grande apprensione in materia di Ordine, Sicurezza e Igiene Pubblica. Il SIULP, il maggiore sindacato del comparto sicurezza, forte della rappresentatività del personale della Polizia di Stato, continua incessantemente a rappresentare alle Autorità le perplessità sulla gestione del fenomeno e sulle condizioni in cui le Forze dell’Ordine sono costrette a lavorare per fronteggiare l’emergenza, con limitatissime risorse economiche e la cronica carenza di uomini e mezzi.

“E’ dovere ineludibile di questo sindacato – scrive in una nota il segretaraio provinciale Alfio Ferrara – mantenere i riflettori accesi sulla emergenza sbarchi, continuare a sensibilizzare le Autorità affinché siano concessi i mezzi per fare fronte alle urgenze igienico sanitarie (non poche sono, infatti, le segnalazioni di infezioni da scabbia e tubercolosi) senza trascurare il problema legato alla sicurezza degli operatori, lo ribadiamo baluardo di legalità e di umanità in questa brutta storia, quasi da migrazione biblica”.

Ognuno faccia la propria parte. Nessuno – si legge nel comunicato stampa –  in questo problema può ritenersi spettatore passivo, non sulla pelle dei migranti e degli operatori della sicurezza. Le dotazioni di uomini e di mezzi non sono sufficienti per affrontare un così elevato numero di arrivi e le strutture improvvisate dei centri di accoglienza temporanei non sono assolutamente idonee a ospitare così tanti uomini, spesso di etnie diverse, che giungono già provati nel fisico e nel morale, in fuga da guerre fratricide e che approdano sulle nostre coste il più delle volte solo per ripartire alla volta del Nord Europa per ricongiungersi ai propri nuclei familiari.

E’ disumano trattenere uomini e donne così ammassati, di tutte le età e ceto, cercando solo di limitare i danni ma senza contrastare adeguatamente all’origine le organizzazioni criminali, i negrieri del duemila, che indirizzano i flussi migratori verso le nostre coste con il solo proposito di arricchirsi sulla pelle degli uomini.

Basti pensare che al Cara di Mineo, il più grande Centro Accoglienza Richiedenti Asilo d’Italia, che attualmente ospita circa 3600 immigrati, mentre il limite massimo previsto è di 2000 ospiti, vi sono soltanto 30 appartenenti alle forze dell’ordine preposti alla loro vigilanza (in media un poliziotto ogni 120 ospiti) le considerazione sorgono spontanee; per non parlare dei costi: 30.00 euro al giorno in media per il mantenimento di ogni singolo ospite (quindi più ospiti più entrate!); a tutto ciò bisogna aggiungere i costi dell’indotto che è consequenziale: spese carburante per raggiungere il sito, spese di vitto e alloggio per le persone in trasferta in detta località.

I poliziotti sono stanchi e non possono più tamponare, inventandosi soluzioni ad ogni nuovo taglio che il “governo” di turno escogita a discapito della sicurezza di tutti, anche oltre i confini della nostra Sicilia.

La Nazione e l’Europa tutta devono farsi carico del problema perché, – conclude la nota – prima o poi, i centri di accoglienza imploderanno e le rivolte (spontanee e/o pilotate) lasceranno sul campo morti e feriti col solo risultato che le brave persone e i delinquenti, senza distinzione alcuna, si sposteranno verso un altro sito e noi non avremo gestito l’emergenza, ma solo assistito al transito organizzato da gente senza scrupoli sulla pelle dei poveretti (e i poliziotti saranno tra questi).

 


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