PALERMO – “Uffici chiusi e servizi essenziali ridotti drasticamente: sono queste le conseguenze del vero e proprio esodo che, tra quest’anno e il 2020, interesserà il Comune di Palermo perché vedrà andare in pensione circa 800 dipendenti, grazie soprattutto a Quota 100”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo dell’Udc, che prosegue: “Per cercare di evitare disservizi e disagi per i palermitani, è necessario innanzitutto aumentare le ore di lavoro ai circa 3000 dipendenti part-time, che ormai sono diventati la maggioranza tra i lavoratori di Palazzo delle Aquile. Le recenti 600 stabilizzazioni, infatti, hanno dato la sicurezza del posto di lavoro ad altrettanti dipendenti, senza però aumentare il monte ore. Oltre a dare una maggiore sicurezza economica ai dipendenti comunali, significherebbe soprattutto garantire a tutti i palermitani di poter contare su servizi migliori e più efficienti”.
“E’ arrivato il momento – afferma Daniele Galici, componente Rsu del Comune – di tutelare maggiormente chi rimane a lavorare, spesso con orari impossibili e con mansioni anche diverse dal proprio profilo professionale”.