Eolico, ripartono | le conferenze di servizio - Live Sicilia

Eolico, ripartono | le conferenze di servizio

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto dell'assessorato all'Energia. I tavoli ripartiranno entro 90 giorni.

PALERMO – Con una delibera di giunta del 26 settembre scorso il governo Crocetta aveva deciso di bloccare tutte le conferenze di servizio che avrebbero dovuto dare parere sull’installazione di nuovi impianti eolici e fotovoltaici in Sicilia. Una decisione presa dopo la lunga polemica sulle autorizzazioni rilasciate più di un mese fa e che davano l’ok alla costruzione di nuovi impianti eolici quando, nell’Isola, il fabbisogno energetico è già stato abbondantemente superato. “Il governo si dichiara contro l’eolico – aveva detto il parlamentare regionale del Partito democratico, Antonello Cracolici – ma poi autorizza la costruzione di nuovi impianti”. Secca era stata la replica dell’assessore all’Energia Nicolò Marino, che si era detto “costretto per legge” a convocare le conferenze e denunciando che la Regione è già incappata in 238 contenziosi legali per non aver più convocato le conferenze di servizio che avrebbero dovuto esprimersi sulle nuove autorizzazioni sul fotovoltaico, 93 per l’eolico. Di questi 93, “dieci sono già andati a giudizio – ha detto l’assessore –, e l’amministrazione regionale è sempre stata condannata a concludere i procedimenti entro trenta giorni”.

Nonostante questo, anche a seguito di una lunga seduta all’Assemblea regionale nel corso della quale è stata approvata una mozione che impegna il governo a ‘stoppare’ i nuovi impianti, Marino ha trovato il modo di bloccarle, ‘congelandole’, di fatto, fino a quando non saranno individuate le aree non idonee all’installazione. Oggi, però, con un decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale l’assessorato ha dato notizia di aver autorizzato “il riaggiornamento del calendario delle conferenze di servizio”, che dovranno quindi ripartire tra massimo novanta giorni. “Ma convocare le conferenze – aveva detto Cracolici – non vuol dire per forza autorizzare gli impianti”. E infatti, per il parere finale la Regione dovrebbe aspettare un piano – sul quale gli uffici sono già al lavoro – per l’individuazione di aree circoscritte nelle quali, eventualmente, costruire.


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