PALERMO – E’ stato arrestato dai carabinieri Giovanni Vitale, 47enne latitante e considerato il “braccio armato” vicino al reggente del clan Resuttana. I militari lo hanno rintracciato in un’abitazione della zona di Giardinello, in provincia di Palermo.
Ad ottobre scorso gli era stato notificato il ripristino di una misura cautelare decisa dalla Cassazione, ma non è stato trovato in casa: da allora, di lui si erano perse le tracce. A dicembre la corte d’appello di Palermo, davanti alla quale pende il processo in cui Vitale è imputato di estorsione aggravata, ha emesso a suo carico il decreto di latitanza.
Nel mandamento di Resuttana è conosciuto con due soprannomi: “Panda”, oppure “Tignuso”, ed è già finito più volte in carcere. Quattro per la precisione, ma è stato sempre scarcerato.
E doveva tornarci nell’ambito della vicenda per cui è stato condannato in secondo grado a quattro anni: avrebbe tentato di imporre il pizzo ai titolari di due discoteche. La sua sarebbe stata una richiesta da 5 mila euro una tantum e 500 euro al mese. Che presto sarebbero diventati 20 mila euro. Gli imprenditori non pagarono e lo denunciarono.