PALERMO – L’Asp di Trapani non rientra più tra i Centri di riferimento per l’esecuzione e lettura del test HPV-DNA per lo screening del papillomavirus. Lo ha deciso l’assessora regionale alla Salute, Daniela Faraoni, con un decreto che va a modificare quanto deciso dallo stesso assessorato negli anni scorsi.
Test papillomavirus, si cambia
Una decisione figlia del caso dei ritardi nei referti degli esami istologici, rispetto al quale si è ancora in attesa dell’esito dell’ispezione disposta dal ministero della Salute. L’Asp di Trapani era stata individuata come centro di riferimento per i test provenienti anche da Agrigento e Caltanissetta, tuttavia ora si occuperà soltanto degli esami che arrivano dalla propria provincia.
“Decisione opportuna dopo i fatti di Trapani”
Caltanissetta e Agrigento invieranno i test all’Asp di Catania. Una modifica dell’assetto regionale che è stata ritenuta “opportuna” da Faraoni “visti i recenti fatti – scrive l’assessora alla Salute – che hanno coinvolto l’Asp di Trapani”. Tutto questo nonostante i test HPV-DNA siano screening di primo livello che prevedano l’impiego di un biologo e non di un anatomopatologo, figura quest’ultima di cui l’Asp di Trapani era carente.
Come funzionano i test del papillomavirus
Personale diverso, quindi, ma anche le attrezzature utilizzate per i due test non coincidono, come spiegato dall’attuale responsabile del reparto di Anatomia patologica e citodiagnostica dell’ospedale di Trapani, Laura Miceli, agli ispettori ministeriali. La dirigente medica aveva sottolineato che le convenzioni sui test del papilloma virus non avrebbero mai potuto aggravare i ritardi degli istologici dal momento che il personale e le attrezzature utilizzate erano diversi. Una spiegazione che non ha convinto la Regione e così è arrivato il pugno duro sull’Asp.
Croce e le pressioni per l’addio
L’Azienda sanitaria provinciale, intanto, ha mandato l’integrazione documentale richiesta dal ministero della Salute. Dal documento emergono nuovi elementi sul sistema informatico per la gestione delle attività dei laboratori di Anatomia patologica di Trapani e Castelvetrano. Quest’ultimo fu chiuso nel novembre 2024 dal manager Ferdinando Croce, sul quale aumentano giorno dopo giorno le pressioni, anche mediatiche, per l’addio spontaneo al vertice dell’Azienda sanitaria.
La difesa di Croce
Una nuova relazione della Regione boccia Croce parlando “strategia manageriale poco efficace”. Il dg, tuttavia, appare deciso ad attendere l’esito dell’ispezione ministeriale, convinto della propria linea: “Ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità a partire dal momento nel quale sono venuto a conoscenza del problema, nel luglio 2024”, è il ragionamento che da settimane viene sostenuto dal responsabile massimo dell’Asp.

