Esclusi dalla stabilizzazione | La beffa per 519 ex lsu statali - Live Sicilia

Esclusi dalla stabilizzazione | La beffa per 519 ex lsu statali

I 519 collaboratori scolastici delle scuole di Palermo e provincia, sono ex lsu diventati dipendenti statali, che da 18 anni lavorano nelle scuole grazie ad una convenzione con lo Stato che veniva rinnovata di anno in anno. Ma non sono stati stabilizzati perchè non più dipendenti degli enti locali.

La protesta al provveditorato
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PALERMO – Da sette mesi non ricevono lo stipendio e adesso, con l’approvazione del ‘decreto del Fare’, è stata stroncata ogni loro speranza di essere stabilizzati: sono i 519 collaboratori scolastici delle scuole di Palermo e provincia, ex lsu diventati dipendenti statali, che da diciotto anni lavorano nelle scuole grazie ad una convenzione con lo Stato da 15 milioni di euro che veniva rinnovata di anno in anno. Adesso il ministero dell’Istruzione, però, ha deciso di mettere a gara d’appalto i posti di lavoro, e destinarli esclusivamente a servizi di pulizia, tagliando, di fatto, servizi come l’assistenza all’infanzia, ai portatori di handicap, la vigilanza nelle scuole e la collaborazione con il corpo docente per i bambini al di sotto dei tre anni.

Per questo, un gruppo di ex bidelli stamattina ha protestato davanti la sede del Provveditorato agli studi di Palermo in via San Lorenzo, per chiedere al dirigente generale Rosario Leone, ex provveditore firmatario delle convenzioni negli ultimi anni, il pagamento degli stipendi arretrati e “risposte certe riguardo il nostro inserimento nel decreto di stabilizzazione dei precari”, nel quale i 519 collaboratori scolastici non rientrano in quanto non più dipendenti degli Enti locali. A guidare la protesta la Felsa Cisl di Palermo con il suo segretario generale Francesco Amato, che ha spiegato come, in realtà, una stabilizzazione di questi lavoratori allo Stato converrebbe, perché “risparmierebbe sul pagamento di Iva, Irap, oneri previdenziali e altre imposte”.

Ottocento euro al mese per trentasei ore settimanali: questo era quanto percepito dai collaboratori scolastici che, se la convenzione non verrà firmata nuovamente, rischiano di perdere il lavoro. “Il regista dell’operazione – denunciano i lavoratori che stamattina hanno manifestato in via San Lorenzo – è la Consip (società per azioni del ministero dell’Economia e azienda accentratrice di appalti), che gestirà i bandi: daranno il lavoro a mille persone che per pulire le aule ad inizio e alla fine dell’orario scolastico prenderanno 400 euro al mese, e non diranno che per questo più di 500 lavoratori hanno perso il loro posto dopo diciotto anni di servizio. In più – ha aggiunto qualcuno – taglieranno servizi molto più importanti di quello della pulizia, come l’assistenza ai portatori di handicap”.

I collaboratori scolastici, che nel frattempo hanno ottenuto un incontro con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Maria Luisa Altomonte per domani pomeriggio, hanno raccontato di essersi rivolti a “quasi tutti i parlamentari siciliani di Camera e Senato”, ma che da loro hanno avuto risposte “vaghe”. Ma questo servizio “è stato tagliato soltanto nella città di Palermo e in provincia” ha spiegato Amato, che poi si è appellato ai politici palermitani: “Abbiano uno scatto d’orgoglio, noi continueremo a protestare”.


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