ROMA – Doccia fredda per il governo regionale: l’esecutivo nazionale impugna due disposizioni inserite nell’esercizio provvisorio. Sotto la lente d’ingrandimento del Consiglio dei ministri è finita la legge della Regione siciliana numero 1 del 21/01/2022, recante “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’esercizio 2022”. Le criticità riguardano la norma regionale che autorizza l’Istituto Zootecnico a prorogare i contratti a tempo determinato dei lavoratori ex Aras (articolo 10) per altri due anni e quella in materia di corpo forestale (articolo 9). Palazzo Chigi motiva così la decisione. “Talune disposizioni in materia di autorizzazione di spesa e di assunzioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 81, terzo comma, e 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione”.
Le criticità riscontrate sono relative dunque alle coperture di spesa e al fatto che la Regione avrebbe esondato dalle proprie competenze toccando una materia di legislazione esclusiva dello Stato. Duro il commento del capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo. “Un governo regionale pasticcione che è riuscito a farsi impugnare persino l’esercizio provvisorio”. Non fa sconti il segretario dem Anthony Barbagallo. “Il Consiglio dei ministri ha impugnato la prima legge approvata quest’anno dall’Ars, l’esercizio provvisorio per l’anno 2022. Il governo non fa nulla per la nostra Isola, a parte litigare e spartirsi poltrone. Ma quando fa, raccoglie solo pessime figure”, dice. “Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo: la gatta frettolosa fa i gattini ciechi. La Sicilia – prosegue – per colpa di Musumeci detiene il record di leggi impugnate in questa legislatura. E’ il metodo che è sbagliato, la fretta è cattiva consigliera. Per questo l’invito è di presentare subito il disegno di legge – conclude – per evitare ulteriori pasticci e non lasciare, ancora una volta, le casse della Regione vuote e la Sicilia tra incertezze e precarietà”.
L’assessore all’economia Gaetano Armao delinea i contorni della decisione del CdM. “L’impianto finanziario relativo all’esercizio provvisorio non è stato assolutamente toccato. La parte impugnata dal governo riguarda le proroghe in materia di corpo forestale e dell’ex Aras (Associazione regionale allevatori della Sicilia). Il resto rimane inalterato senza pregiudizio agli equilibri dell’esercizio finanziario”, spiega. E mentre il clima politico si arroventa, la palla passa adesso alla Corte Costituzionale che deciderà se, ed eventualmente in quale parte, cancellare la norma della Regione. Tuttavia i dipartimenti interessati intendono resistere davanti alla Consulta a difesa delle previsioni normative