Etna sorvegliata dallo spazio |Eruzione monitorata da satellite - Live Sicilia

Etna sorvegliata dallo spazio |Eruzione monitorata da satellite

Intanto, su Facebook, il vulcanologo Marco Neri, illustra l'andamento della colata iniziata poco più di due settimane fa.

il vulcano
di
2 min di lettura

CATANIA –  L’ultima eruzione dell’Etna è stata monitorata per la prima volta anche dallo spazio, dalle sentinelle europee del programma Copernicus. E’ il risultato della cooperazione tra l’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) e Agenzia Spaziale Europea (Esa), che grazie agli strumenti a bordo di Sentinel-2A ha seguito l’evoluzione della recente eruzione. Le immagini spaziali dell’Etna segnano l’esordio del progetto Geohazard Exploitation Platform (Gep), attualmente in fase di test operativo su un selezionato numero di vulcani, che permetterà di seguire le attività vulcaniche, grazie sopratutto ai dati distribuiti gratuitamente dalla coppia di satelliti Sentinel 2 (la prima lanciata nel giugno 2015, la seconda a marzo 2017).

Proprio l’ultima eruzione dell’Etna, iniziata il 15 marzo, ha permesso di dare il via ai primi test. Le immagini scattate tra 16 e 26 marzo “mostrano la lava emessa dal vulcano e, in particolare, evidenziano in modo chiaro la presenza di colate emesse in tempi successivi e localizzate in due zone diverse”, ha detto Malvina Silvestri, dell’Ingv. Dati utili per un monitoraggio costante che quando tra pochi mesi vedrà anche la piena operatività di Sentinel-2B fornirà aggiornamenti dallo spazio con una cadenza di 2 o 3 giorni.

La coppia dei satelliti Sentinel 2, scrive l’Ansa, fa parte della costellazione Copernicus, un programma promosso da Esa e Commissione Europea per la salvaguardia del pianeta, che proseguirà negli anni con i lanci di almeno 6 famiglie di sentinelle differenti dedicate allo studio di temi specifici. Intanto a tenere sotto controllo Etna, Vesuvio e Campi Flegrei ci sono anche i dati in arrivo dal satellite americano Landsat-8, che integrati a quelli in arrivo dalle sentinelle europee, forniscono la stima della temperatura superficiale e dell’andamento dei flussi di lava.

Intanto, su Facebook, il vulcanologo Marco Neri, illustra l’andamento della colata iniziata poco più di due settimane fa. “Dal suo inizio, l’eruzione continua la sua fase effusiva con tassi eruttivi relativamente bassi ma costanti – scrive. La colata attiva scorre ad ovest dei Monti Barbagallo e poi, più in basso, in adiacenza con il campo lavico del 2002-2003. Il fronte lavico più avanzato è sceso ancora (ieri era a 2330 m sul mare), alimentato da una bocca effimera posta poco più a monte (2480 m).

In un articolo scientifico pubblicato nel 2013, abbiamo ipotizzato i possibili percorsi seguiti da colate alimentate da bocche sommitali dell’Etna (Del Negro C., Cappello A., Neri M., Bilotta G., Hérault A., Ganci G. (2013), Lava flow hazards at Etna volcano: constraints imposed by eruptive history and numerical simulations, Scientific Reports – Nature, 3:3493, doi: 10.1038/srep03493.). In una figura di quel lavoro, è riportata proprio la mappa di probabilità di invasione lavica di questo tipo di eruzioni, nella quale si vede bene che il percorso di questa colata lavica sta seguendo quello previsto.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI