Eurospin Cibali, l'attesa si allunga: il giudice deciderà a dicembre - Live Sicilia

Eurospin Cibali, l’attesa si allunga: il giudice deciderà a dicembre

Sette indagati, tra cui due dipendenti del Comune

CATANIA – Le accuse, a vario titolo, sono di falso e abuso d’ufficio. Ma il giudice non ha ancora deciso se gli indagati dovranno affrontare un processo oppure no. La notizia sull’eventuale rinvio a giudizio per gli ingegneri Biagio Bisignani e Salvatore Bonaccorsi, rispettivamente direttore dell’Urbanistica e responsabile del procedimento che ha autorizzato la costruzione del supermercato Eurospin in via Sabato Martelli Castaldi, era attesa per ieri. Ma all’udienza del 2 ottobre, alla fine, dovrà seguirne un’altra a novembre e, infine, quella decisiva a dicembre.

L’indagine

Il caso è quello della struttura di vendita nel quartiere di Cibali, a Catania, a due passi dal viale Mario Rapisardi. Il sostituto procuratore Angelo Brugaletta ha chiuso, a febbraio 2022, le indagini nei confronti di sette persone. Tra cui, appunto, i due tecnici del Comune di Catania Bisignani e Bonaccorsi. Oltre a questi ultimi due, che hanno seguito la pratica autorizzatoria per conto degli uffici di via Biondi, sono coinvolti anche il rappresentante legale della società costruttrice, la Recosta srl, Claudio Consoli; il suo delegato, l’ingegnere Mario Stanganelli; e due tecnici che hanno seguito il cantiere per conto dell’impresa. Risulta indagato, ma per il solo presunto abuso edilizio dovuto alla costruzione del supermercato senza autorizzazioni ritenute valide dai magistrati, anche Matteo Mion, patron di Eurospin Sicilia spa.

Il supermercato delle polemiche

Il progetto era stato presentato dalla Recosta srl nel 2017, ma è nell’autunno del 2019 – con il provvedimento conclusivo della conferenza dei servizi e l’autorizzazione a costruire – che la notizia finisce sulle pagine dei giornali. A dicembre 2019 LiveSicilia rende nota l’apertura del fascicolo da parte degli uffici di piazza Verga, poco tempo dopo l’inizio dei lavori nell’area. Una zona particolare, poiché adiacente al cosiddetto Centro direzionale Cibali, cioè la porzione di terreno di 18 ettari su cui il vecchio piano regolatore generale, quello del 1969, prevedeva una imponente colata di cemento.

L’Eurospin costruito e aperto a Cibali guarda tutta quell’area da vicinissimo e proprio per questo motivo, sin dai giorni in cui era solo un cantiere, quei lavori hanno attirato l’attenzione di molti. Tra i quali gli allora esponenti del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale, che hanno presentato una denuncia a novembre 2019.

Un mese dopo, i militari avevano fatto il loro ingresso negli uffici di via Biondi, sede dell’Urbanistica. Subito dopo, il cantiere era stato bloccato dal Comune prima per due mesi. E poi per 18.

Variante sì o no?

Per i magistrati di piazza Verga, autorizzare la costruzione era sin dall’inizio un errore. Perché il supermercato, secondo lo stesso materiale depositato dalla Recosta srl, “ricade in zona L del vigente Piano regolatore generale della città di Catania e risulta contrassegnato con la lettera S, edificio scolastico“.

Il nodo della questione si attorciglia attorno a queste due lettere. La S, che esiste nelle tavole ma non è citata nelle norme di attuazione al Piano regolatore generale. E la zona L, per la quale esistono invece 13 possibilità edificatorie, incluse anche “mercati generali, mattatoi, centrali del latte, cimiteri, attrezzature sanitarie e impianti per istruzione media, professionale e superiore”.

In altri termini: su quel lotto di terreno si poteva costruire un supermercato oppure no? Se la risposta fosse “no”, andrebbe da sé che per autorizzarlo sarebbe stato necessario realizzare una variante urbanistica al Piano regolatore generale. Seguendo l’iter necessario e coinvolgendo anche gli organi politici della città.

L’accusa

Ma l’autorizzazione edilizia è stata concessa senza variante, “in violazione delle prescrizioni del Prg del Comune di Catania e delle relative norme tecniche di attuazione”, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati. Bisignani e Bonaccorsi avrebbero, quindi, “intenzionalmente procurato alla società proponente e beneficiaria Recosta srl un ingiusto vantaggio patrimoniale, consentendo la realizzazione di un intervento di natura commerciale (supermercato) in zona destinata a edilizia scolastica”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI