Ex Fiat, Di Risio chiede 15 giorni | e Passera riapre i giochi - Live Sicilia

Ex Fiat, Di Risio chiede 15 giorni | e Passera riapre i giochi

Fumata nera oggi a Roma, all'incontro al ministero per lo Sviluppo economico tra Governo, Dr Motor, sindacati e l'advisor Invitalia sul futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Di Risio chiede altri 15 giorni e il Governo riapre la partita.

LA VERTENZA DI TERMINI IMERESE
di
3 min di lettura

Si riapre la partita sul futuro dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese e il governo si appresta a riprendere in mano tutte le manifestazioni di interesse giunte per la riconversione industriale del sito siciliano.

L’incontro di oggi al ministero per lo Sviluppo economico tra Governo, Dr Motor, sindacati e l’advisor Invitalia sul futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, si è infatti chiuso con una fumata nera. Il patron della Dr motor, Massimo Di Risio, l’azienda automobilistica che avrebbe dovuto prendere il posto della Fiat, ha infatti chiesto altri 15 giorni “per presentare un nuovo partner con il quale risolvere i problemi finanziari che impediscono l’avvio della produzione di auto a Termini”. Proroga che, di fatto, avrebbe annullato l’ultimatum dato da Passera a Di Risio. Da qui la decisione del governo di riaprire i giochi. E di riconvocare le parti entro il 20 giugno.

In particolare, il progetto di Di Risio si è inceppato sulle banche (Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps) alle quali l’imprenditore si era rivolto per ottenere la liquidità necessaria. Richiesta che gli istituti di credito hanno etichettato come “irricevibile” facendo sapere che, stando così le cose, “il piano per Termini non è finanziabile”. Per sbloccare la situazione l’azienda molisana dovrebbe procedere a una ricapitalizzazione per circa 20 milioni di euro. E solo dopo, la controllata Dr Industrial – il veicolo destinato a prendere Termini Imerese – potrebbe avere il via libera al piano per lo stabilimento siciliano, che originariamente prevedeva 15 milioni di capitale da parte di Di Risio, a fronte dei quali ottenere 82 milioni di agevolazioni pubbliche e l’accesso a 95 milioni di garanzie bancarie regionali.

Ecco quindi la necessità di far entrare nell’investimento un nuovo socio capace di dare ossigeno alle casse di Dr. E alcuni nomi di possibili investitori erano anche stati fatti: la stessa Regione siciliana (che aveva ventilato l’ipotesi di acquisire una quota di minoranza della newco attraverso Cape Regione Siciliana), ma anche Tecnoprogetti, Gam Consultant e Abstract.

Disponibilità manifestate oltre un mese fa per poi ripiombare nel silenzio. “Di tempo ne è passato fin troppo. I lavoratori devono ora avere risposte precise”, ha detto il leader della Fiom, Maurizio Landini. E ha aggiunto: “Ci vuole l’impegno di governo e Fiat per dare continuità produttiva allo stabilimento. I lavoratori non vanno lasciati soli perché oggi c’è la cassa integrazione, ma se non ci sarà una soluzione entro l’anno, il rischio è che non ci sia più nulla da fare. Vorrei ricordare che questi lavoratori sono tutti dipendenti della Fiat, quindi invito tutti a trovare una soluzione. Non siamo disponibili alla chiusura della fabbrica e al licenziamento di 2.000 persone”. Landini, inoltre, ha sottolineato che l’accordo del primo dicembre siglato con il governo “deve restare così com’è e garantire i 640 lavoratori che devono essere accompagnati alla pensione. Ricordo che quell’accordo è stato firmato anche dal ministro Fornero”.

“Di Risio – ha commentato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo – ha comunicato di avere trovato un partner societario con il quale risolvere la situazione dello stabilimento di Macchia di Isernia e avviare, così, quello di Termini Imerese. Nel frattempo, i governi anche a fronte degli straordinari impegni finanziari assunti si guarderanno attorno a 360 gradi per vedere se ci sono altri imprenditori disposti ad investire nel settore dell’auto. L’advisor, come già ha fatto nel passato, potrebbe anche valutare altro. Ci auguriamo che Di Risio trovi un partner e riesca a dare una parola certa. Dal governo, intanto, aspettiamo una parola positiva sugli esodati e sulla prosecuzione della cassa integrazione, così come stabilito dagli accordi di dicembre. Ci sono altre proposte industriali per Termini Imerese che possono partire e in tal senso ci siamo impegnati anche se i posti di lavoro creati sarebbero qualche decina. Sarebbe un segno importante per la rip artenza del sito industriale. E’ stato un incontro interlocutorio e ci riuniremo di nuovo tra dieci giorni”. “Enti locali, sindacati, il governo nazionale e quello regionale – ha detto l’assessore regionale alle attività produttive, Marco Venturi – stanno cercando tutte le soluzioni possibili per gli operai di Termini Imerese, a partire dai 640 esodati. Dobbiamo partire proprio dalle tutele per questi lavoratori, soprattutto se Di Risio non dovesse riuscire a trovare un nuovo investitore”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI