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Occupando o incatenati, |gli operai protestano

A Catania come a Palermo, i lavoratori protestano. Occupando il palazzo di rappresentanza della Regione siciliana, come nel caso degli operai ex Cesame, o incatenandosi ai cancelli dell'azienda, ed è il caso dei lavoratori della Sirti
I casi Cesame e Sirti
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A Catania come a Palermo, i lavoratori protestano. Occupando il palazzo di rappresentanza della Regione siciliana, come nel caso degli operai ex Cesame, o incatenandosi ai cancelli dell’azienda, ed è il caso dei lavoratori della Sirti.

Catania. Settanta soci-lavoratori della cooperativa Cesame hanno occupato il palazzo di rappresentanza della presidenza della Regione Siciliana, ex sede dell’Esa, a Catania. La protesta, annunciano, “andrà avanti fino a quando la Regione non finanzierà il progetto di rilancio dell’azienda, così come ci ha assicurato da oltre sei mesi”. Secondo i sindacati “e soltanto una questione di volontà politica” per questo rimarranno “a fianco dei lavoratori tutto il tempo necessario”.

Palermo. Una ventina di lavoratori della Sirti, che si occupa di istallazioni telefoniche con sedi in tutta Italia, si sono incatenati davanti ai cancelli degli uffici della società in via Jafar a Palermo. I dipendenti protestano contro la decisione dell’azienda di mettere in cassa integrazione a zero ore per circa 12 mesi 30 lavoratori nelle sedi di Palermo (27) e Catania (3). Lo rende noto la Fiom. Nei giorni scorsi la società, che ha sedi in tutta Italia e occupa circa 4000 persone, aveva annunciato un piano da mille esuberi su scala nazionale. Secondo i sindacati dei metalmeccanici, la vertenza nelle due sedi siciliane riguarderebbero circa 60 persone. “Protestiamo – dice Giuseppe Romano della Rsu Fiom della Sirti – perché la ditta non ha un problema di commesse, tanto e vero che parte del lavoro viene dato in subappalto. Chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa nazionale per trovare una soluzione condivisa sulla vertenza”.


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