Ex Pip, presidio alla sede Rai| Un operaio si incatena - Live Sicilia

Ex Pip, presidio alla sede Rai| Un operaio si incatena

Francesco Cecala, l'ex Pip incatenato alla Rai

Gli ex Pip aspettano novità da parte della Regione sull'indennità che ancora non hanno ricevuto e sul tfr. Sciopero della fame e della sete per uno di loro.

LA PROTESTA
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PALERMO – Ancora tensione sul fronte ex Pip. Da tre giorni, infatti, un centinaio di lavoratori della Social Trinacria affolla la zona antistante la sede Rai di viale Strasburgo. I manifestanti chiedono, ancora una volta, l’avvio di un tavolo tecnico col governo regionale e pretendono risposte certe sul loro futuro professionale.

Dopo le promesse fatte dal presidente della Regione, che nei giorni di approvazione della Finanziaria aveva assicurato ai lavoratori un sussidio da 833 euro al mese, ad oggi, gli operai non percepiscono quanto stabilito e i lavoratori chiedono a gran voce una boccata d’ossigeno per le famiglie: “Non viviamo più, non si può andare avanti in questo modo – tuonano in coro gli operai – ci stanno togliendo linfa e vigore. Ci sono famiglie che vivono in uno stato di totale indigenza e nessuno si preoccupa di noi”.

Ma non finisce qui: tra gli ex Pip, infatti, c’è anche chi stanco della situazione di estremo disagio vissuta ha ben pensato di incatenarsi da mercoledì scorso ai cancelli della Rai rifiutando acqua, cibo e medicine. Si tratta di Francesco Cecala che a causa dello sciopero della fame e della sete indetto da più di quarantott’ore e delle alte temperature, questa mattina, ha accusato un mancamento. Nonostante il pronto intervento del 118, inoltre, l’uomo ha deciso di non accettare i soccorsi e procedere con la protesta rimanendo attaccato alle transenne: “Sono cardiopatico ma non intendo mollare, le medicine sono indispensabili, è vero, ma il lavoro è essenziale e quando manca è inutile andare avanti – a parlare è Cecala dopo essersi ripreso dal malore – Chiedo garanzie immediate al governatore, in caso contrario, proseguirò a oltranza mettendo a rischio tutto”.

E le parole assumono i contorni di lame taglienti: “Il collega è incatenato da tre giorni mettendo a serio rischio la propria salute. Ora vorrei chiedere al governatore Crocetta come intende intervenire dinanzi a questa disperazione generale – tuona Giovanna Olga Gambino – Non ne possiamo più di lei e delle sue ‘promesse da marinaio’. Io la chiamo presidente ma di concreto cosa ha fatto per la nostra Isola? Sta rovinando la nostra terra e i siciliani”.


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