PALERMO – L’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao ha convocato, per oggi alle 15, i sei commissari dei Liberi Consorzi comunali e i tre sindaci metropolitani per affrontare le problematiche finanziarie delle ex province che sono quasi tutte sull’orlo del default e presentano enormi criticità finanziarie che non consentono di assicurare i servizi essenziali come il funzionamento degli istituti secondari superiori. Nella legge di stabilità 2019 sono state inserite alcune nome a sostegno ma non sono sufficienti ad evitare il dissesto degli enti.
Intanto, un disegno di legge, già depositato al Senato a prima firma della senatrice capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini, proposto anche alla Camera da Galeazzo Bignami, Simona Vietina e Benedetta Fiorini, propone di tornare all’elezione diretta del presidente della Provincia e riportare in capo alle Province stesse quelle funzioni oggi ridistribuite tra le Regioni. “Il progetto di legge nasce dalla ferma convinzione che la Legge Delrio presenti forti limiti e difficoltà operative: non solo le province non sono state eliminate, ma sono state rese completamente inattive. La proposta – spiegano i proponenti – mira a dotare le Province di adeguate disponibilità finanziarie, riorganizzarne le funzioni e renderle enti in grado di interloquire attivamente con i diversi livelli di governo. In particolare, si intende dotare le Province di quel ruolo di interazione nella definizione delle politiche regionali”.
“La situazione attuale, infatti – sottolineano i parlamentari di FI – ha semplicemente spostato il carico sulle Regioni le quali devono porre rimedio alla scarsità di risorse economiche in dotazione alle Province, compromettendo, nel complesso, la possibilità di assicurare al meglio le funzioni fondamentali (scuole, strade, ambiente) e non solo”.
Oltre dunque a rendere nuovamente le Province enti di primo livello, il cui presidente viene scelto a elezione diretta, il progetto di legge ridefinisce “le funzioni fondamentali delle province sulla base di principi che riguardano l’autonomia organizzativa, l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale nonché funzioni concernenti la costruzione, la classificazione, la gestione e la manutenzione delle strade e la programmazione, l’organizzazione e la gestione dei servizi scolastici, compresa l’edilizia scolastica, relativi all’istruzione secondaria di secondo grado. Il tutto prevedendo una adeguata autonomia finanziaria delle Province stesse”.