Finanziaria, votato l'articolo "decisivo" | Pronto anche un nuovo disegno di legge - Live Sicilia

Finanziaria, votato l’articolo “decisivo” | Pronto anche un nuovo disegno di legge

Del testo approvato a Sala d'Ercole sono stati approvati ancora pochi commi. Accantonati quelli riguardanti la riforma della gestione dei rifiuti. Salvati dal congelamento dieci milioni della Tabella H, mentre fa discutere il secondo articolo, che prevede tagli alle aziende di trasporti: "A rischio 600 posti di lavoro", ha detto Totò Lentini.
La Finanziaria all'Ars
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8 min di lettura
20.27. Approvato il primo articolo del maxiemendamento del governo alla Finanziaria. Si aggiunge al secondo, già approvato stamattina. Il resto confluirà in un nuovo maxiemendamento, mentre gli interventi per i Forconi, gli Ato rifiuti e il fotovoltaico saranno oggetto di un nuovo disegno di legge.
20.11. Si è riaperta la seduta d’Aula. Sembra che i deputati abbiano trovato l’accordo sul maxiemendamento del governo, dal quale sono stati stralciati i commi relativi ai rifiuti. Questi, insieme ad altri interventi, confluiranno in un nuovo maxiemendamento. Per il resto, sarebbe stato trovato l’accordo per la creazione di un nuovo disegno di legge, dentro il quale andranno compresi gli interventi riguardanti le richieste del Movimento dei Forconi, e sul fotovoltaico.
Ma la seduta si riapre tra le polemiche, sollevate dal presidente della Commissione sanità Giuseppe Laccoto: “Non è possibile che un ristretto gruppo di deputati decida senza coinvolgere tutti gli altri. Non è possibile che si vada avanti con queste riunioni, invece di discutere alla luce del sole, nel luogo deputato: l’Aula”.
20.00. Non filtrano molte notizie dalla riunione ancora in corso tra i deputati, il presidente Lombardo e l’assessore Armao. E le poche indiscrezioni che arrivano, non sarebbero così incoraggianti. Perché lo “scontro” si sarebbe spostato dal maxiemendamento “principale” (quello che prevede i fondi per la Tabela h, i tagli al trasporto pubblico, le norme sul personale della Regione) agli altri due testi portati all’Ars dal governo. Documenti nei quali sono previsti interventi, ad esempio, per l’agricoltura (con le misure richieste dal movimento dei Forconi) e per il fotovoltaico. Ma anche su questi, come detto, la trattativa è serrata. Tutti i gruppi cercano di inserire nell’emendamento le proprie istanze. Tra poco, però, i deputati potrebbero tornare in Aula.
19.20. Nella stanza del vicepresidente Formica, i capigruppo, insieme al presidente della Regione Raffaele Lombardo e all’assessore all’Economia Gaetano Armao, non hanno ancora trovato alcun accordo “politico” sui nodi ancora irrisolti della Finanziaria. L’Aula quindi non è ancora ripresa. Probabile che l’eventuale approvazione dei documenti contabili, ormai, slitti a domani.
18.15. L’Aula si ferma ancora. E’ stato richiesto il numero legale, che non s’è trovato, nonostante i parlamentari in Aula sembrassero ben più della metà. Così, nuova riunione per trovare un accordo sulla Finanziaria. I temi sul tappeto sono tanti, da quelli riguardanti la gestione dei rifiuti, a quelli sul personale della Regione. Anche se, per molti deputati, gli stop sono forse un po’ eccessivi. E’ il caso del capogruppo del Pd Antonello Cracolici: “C’è una specie di sfilacciamento. Non riesco più nemmeno a capire su cosa non siamo d’accordo”. Sceglie l’ironia invece il presidente della Regione Lombardo, proprio prima di partecipare alla riunione con i capigruppo: “Non credo – dice – che ci siano scogli insuperabili. E’ tutta una questione di buona volontà. Spero che rientreremo in Aula con un accordo, e che non ci sia bisogno di chiedere il numero legale…”.
Intanto, tra i tanti tagli presenti in manovra, potrebbe spuntare una norma che va proprio nel senso opposto. Già presente in una prima bozza di maxiemendamento, potrebbe essere proposta come subemendamento al testo in Aula. La norma prevede l’abolizione del comma 7 dell’articolo 1 della legge 9 del 2012. Passando dal “codice” alla sostanza, è la norma che fissa il tetto massimo di indennità per i dirigenti regionali a 250 mila euro. Già stasera, quindi, questo “limite” potrebbe non esistere più.
L’Assemblea regionale ha approvato la riscrittura dei commi 14 e 15 del primo articolo al maxiemendamento del governo che costituisce l’ossatura della legge Finanziaria. I testi sono il frutto dell’accordo raggiunto questa notte dai deputati. Sono stati al momento accantonati, invece, i commi riguardanti la riforma del sistema dei rifiuti, ritenuta la materia più complessa, dove servirà un lavoro approfondito. E’ stato approvato invece l’articolo sul cosiddetto “quinto d’obbligo”. Consiste, in pratica, una riduzione dei finanziamenti alle ditte di trasporto locale. Una riduzione che, dopo un subemendamento proposto dall’assessore Pier Carmelo Russo, viene specificato in una somma compresa tra lo zero e il 20%. La norma, però, ha suscitato le proteste di molti deputati, tra cui Totò Lentini: “Con i tagli, le aziende metteranno per strada molte persone. Si rischiano di perdere 600 posti di lavoro”, e Giovanni Barbagallo: “Il problema è anche sociale: questa norma priverà molte zone dei contatti tra i singoli comuni”.
Giallo, invece, sul rinnovo dei contratti dei dipendenti regionali. Il comma è stato esaminato nella confusione dell’Aula. Un comma molto discusso perché gli aumenti dell’1% per il biennio 2006/2007 e 1,5% per quello 2007/08 per i dirigenti, e del 2% per i dipendenti del comparto (oltre agli arretrati, quantificati in circa 26 milioni) sono stati fortemente contestati dai sindacati nei giorni scorsi. La norma sarebbe passata, insieme a un emendamento “tecnico” del presidente della commissione bilancio Riccardo Savona.
Come anticipato già nella notte da Live Sicilia, poi, la riscrittura dei commi fa scendere di dieci milioni la quota dell’ex tabella H “congelata”. Insomma, circa dieci milioni (da 22 a 12) sono stati messi in salvo. Stessa sorte è toccata agli Enti locali, dove la quota congelata è passata da cento a 75 milioni, ai trasporti pubblici (da 50 milioni a 22 milioni), ai collegamenti con le isole (di circa un milione). Così, è stato necessario, per rimpinguare l’intera somma dell’accantonamento (quasi 193 milioni) inserire nuove somme. Anche queste, quindi, saranno erogate solo in seguito all’incasso delle somme della vendita degli immobili. Si tratta di 15,3 milioni del Fondo del precariato, dei dieci milioni per la gestione degli impianti di dissalamento, di oltre 38 milioni riferiti alle spese per la manutenzione dei vivai e boschi, per il funzionamento delle sovraintendenze, degli enti parco e riserve, contributi a enti che svolgono “attività teatrali minori”, contributi agli istituti per ciechi, alle scuole, le indennità chilometrica a favore dei cittadini affetti da forme gravi di talassemia. Congelati anche i contributi all’Irsap (l’istituto che ha soppiantato le Asi), ai consorzi di bonifica e per le spese per affitti e leasing.
Una norma del maxiemendamento alla finanziaria, poi, consente di eliminare il tetto ai trattamenti economici dei 1.900 dirigenti della Regione e dei dirigenti generali. E’ prevista infatti l’abrogazione del comma 7 dell’articolo 1 della legge regionale 16 gennaio 2012 n. 9 secondo cui “sino al 31 dicembre 2014, il trattamento economico complessivo spettante al titolare di incarico dirigenziale, anche di livello generale, non può essere stabilito in misura superiore a quello previsto nel contratto stipulato dal precedente titolare ovvero, in caso di rinnovo, dal medesimo titolare”. Questo limite, potrebbe quindi cadere. Ma la norma dovrà ancora essere approvata.

La riunione di ieri
Sono servite quasi sei ore di riunione, per compiere un piccolo passo in avanti verso l’approvazione di bilancio e Finanziaria. I deputati regionali riuniti dalle cinque del pomeriggio per trovare una quadra ai documenti contabili, hanno fissato alcuni paletti che potranno consentire un iter più veloce a Sala d’Ercole (e del resto i tempi ormai sono strettissimi).

Tra le modifiche al maxiemendamento presentato del governo, è stata prevista la liquidazione degli Ato, con la fissazione della data per il completamento del processo. E ancora, dimagrisce l’accantonamento negativo inizialmente di 192 milioni entro il quale erano “congelati” fondi per gli enti locali, il trasporto pubblico e i finanziamenti agli enti. Insomma, i tagli in questi settori, in caso di mancato incasso delle somme derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare della Regione,  saranno meno dolorosi.

In mattinata, in effetti, il voto dell’Aula al maxiemendamento del governo si era fermato di fronte allo scoglio di due commi del primo articolo (il 14 e 15), quello che prevedeva appunto le spese per enti locali, trasporto ed “ex tabella H”. Le riduzioni, stando alle prime indiscrezioni raccolte a caldo alla fine della riunione, sarebbero inferiori del previsto. Scendono da 100 a 75 milioni quelle per la terza trimestralità degli enti locali, e da quasi 23 milioni a 12 milioni quelle per l’ex tabella h. Soldi che, come detto, non verranno incassati fino a quando non si accerteranno le entrate derivanti dalla valorizzazione degli immobili. Insomma, in caso di mancata riscossione di quelle somme, il “monte” per l’ex tabella H scenderebbe da circa 45,7 milioni (dopo un primo taglio del 10% già approvato stamattina) a circa 34 milioni (e non a 23 milioni, come inizialmente previsto dal maxiemendamento approdato in Aula). Salvi, quindi, circa dieci milioni di euro.

Ma la maggior parte della riunione è stata spesa per risolvere l’altro nodo del bilancio, quello riguardante la gestione dei rifiuti. E le novità essenziali sarebbero due. Intanto, la fissazione della data ultima per il completamento della liquidazione degli Ato, e il conseguente passaggio ai nove ambiti territoriali previsti dalla legge 9 del 2010, e dalle più recenti disposizione del governo Monti.

Altra novità sarà rappresentata dalle modalità di riscossione di quel debito da oltre un miliardo a carico degli enti locali. L’idea sembra quella di indire un bando, una gara rivolta alle agenzie di riscossione che verranno incaricate di incassare i crediti vantati dalla Regione. E comunque, l’orientamento di fondo sembra quello di coinvolgere i comuni al ripianamento del debito.

Nessuna novità, invece, sul rinnovo del contratto dei dipendenti regionali. Resta intatta la spesa prevista di circa 26 milioni di euro per il pagamento degli arretrati. E i sindacati hanno già espresso il proprio dissenso per la scelta del governo.
Questo, per quanto riguarda il maxiemendamento giunto oggi in Aula. Ma stanotte e domattina, si continuerà a lavorare per approntare tre testi, nei quali andranno comprese le misure per lo sviluppo. In particolare, si lavorerà agli interventi per l’agricoltura e per rispondere alle istanze sollevate dal movimento dei Forconi, e per le misure di incentivazione all’utilizzo del fotovoltaico. Ma di tutto questo si parlerà in Aula, nella sessione convocata per le dieci del mattino.


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