Reale: "Mi attaccano | Ma cosa hanno fatto in sei mesi?" - Live Sicilia

Reale: “Mi attaccano | Ma cosa hanno fatto in sei mesi?”

L'ex assessore all'Agricoltura è stato accusato da Crocetta di aver firmato una convenzione "sospetta". L'avvocato siracusano si difende e contrattacca: "Spettava a me firmare quell'atto. Ma chi ha controllato l'avanzamento dei lavori?".

Expo, La polemica
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PALERMO – “E io che c’entro?”. Paolo Ezechia Reale si dice “sorpreso, stupito. La Sicilia fa quella figura a Expo e la colpa è di un avvocato di provincia come me?”. Avvocato di provincia, si definisce Reale, che però è anche stato un assessore del governo di Rosario Crocetta. Un incarico al quale sono legate le accuse lanciate dal governatore in una conferenza stampa ieri a Palazzo d’Orleans. “Reale ha sottoscritto questo contratto in maniera incontrollata, un contratto non condiviso dalla giunta. Un atto che, a mio parere, non poteva essere firmato dall’assessore, trattandosi di un atto gestionale. Voglio vederci chiaro”. Ma per l’avvocato entrato in giunta col movimento Articolo 4, non ancora attraversato, in quei giorni, dalle tensioni che porteranno alla scissione, è già “tutto molto chiaro. Dire che non dovessi essere io a firmare la convenzione – spiega infatti Reale – è una affermazione che non sta né in cielo né in terra. La convenzione è solo l’atto esecutivo della partecipazione della Sicilia al bando Expo. La legge prevede che a sottoscriverla debba essere lo stesso soggetto che ha formalmente partecipato al bando, cioè l’allora assessore all’Agricoltura”. E a questo punto, la storia diventa quasi paradossale. Perché l’assessore all’Agricoltura, in quei giorni, era Dario Cartabellotta, attuale dirigente generale e soprattutto commissario unico proprio del Cluster biomediterraneo, coinvolto dalle polemiche e in qualche modo, pubblicamente “scaricato” dall’assessore alle Risorse Agricole Nino Caleca, prima dell’apparente conciliazione manifestata in occasione della conferenza stampa.

Ma a questo punto Reale contrattacca: “Non vorrei – dice – che qualcuno abbia sottovalutato il fatto che l’Expo sia un evento che presuppone un grosso impegno non solo amministrativo, ma anche politico. Mi chiedo cosa abbiano fatto burocrati e componenti della giunta, nei sei mesi che sono trascorsi dalla firma della convenzione ai guai del Cluster”. Perché per Reale una cosa è certa: “Io sei mesi fa – dice – non potevo certamente sapere che quella struttura, che allora non esisteva nemmeno, avrebbe avuto quei problemi. Dalla firma della convenzione a oggi, però, amministratori e politici avrebbero dovuro costantemente verificare l’avanzamento dei lavori, per evitare quei disguidi”. Anzi, secondo l’ex assessore sarebbe stata utile “una maggiore presenza a Milano, e anche magari l’incarico a una sorta di direttore artistico. L’Expo – aggiunge Reale – non è mica un mercato o una fiera”.

E invece, ecco le accuse a chi è fuori dai giochi da sei mesi. “Lo scaricabarile – attacca Reale – è sempre un sport nocivo, da evitare. Chi non è in grado si assumersi la responsabilità di quello che succede non dovrebbe ricoprire certi incarichi fin dall’inizio. Anche perché la convenzione parla chiaro”. Per Reale, che quella convenzione l’ha firmata, infatti, “Expo ha consegnato il cluster in chiaro ritardo. La convenzione prevedeva infatti che la consegna dovesse avvenire in tempo utile per la predisposizione delle infrastrutture necessarie. Era un obbligo tassativo – aggiunge – che avrebbe potuto consentire alla Regione anche di risolvere il contratto, oltre a prevedere penali per Expo”.

E invece, la Regione ha deciso di dire “sì” a quella struttura, che si è rivelata incompleta: “E la colpa sarebbe mia? – insiste Reale – mi fa un po’ sorridere. La verità è che, probabilmente, non è stato fatto ciò che serviva dopo la convenzione. Eppure, all’inaugurazione erano tutti lì. Mi chiedo dove siano stati invece in quei sei mesi. Io, firmando legittimamente quella convenzione – conclude Reale – ho dato una straordinaria opportunità alla Sicilia che l’attuale governo e la burocrazia non sono stati capaci di sfruttare. Adesso, invece di portare avanti polemiche inutili, si rimbocchino le maniche. Forse sono ancora in tempo per cancellare quell’immagine disastrosa e far fare bella figura alla Sicilia”.


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