Faraone promette battaglia: | "Basta con i pannicelli caldi" - Live Sicilia

Faraone promette battaglia: | “Basta con i pannicelli caldi”

L'intervista
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Ultima speranza per la Gesip. Giovedì il tavolo interministeriale si riunirà nuovamente a Roma, ma ogni sforzo sarà inutile se stasera il consiglio comunale dovesse bocciare la delibera voluta dal sindaco Diego Cammarata per destinare il maggior gettito Tarsu ai lavoratori della partecipata. Il primo cittadino ha puntato il dito contro le opposizioni, ree di voler bloccare l’atto, ma il capogruppo del Pd, Davide Faraone, si dice pronto al confronto per trovare una soluzione ma prima del voto di questa sera, altrimenti sarà muro contro muro. E annuncia che, se il sindaco non vorrà discutere con le opposizioni, non farà mai passare la delibera.

Consigliere Faraone, il sindaco ha usato parole molto dure nei confronti del centrosinistra colpevole, a suo dire, di bloccare la delibera in consiglio. Cosa risponde?
Intanto, un sindaco che pensa che i consiglieri siano 60 invece che 50 dimostra di non avere le cognizioni minime di un’istituzione democratica che ha frequentato una sola volta in tutta la consiliatura (Il riferimento è a un comunicato del sindaco contenente un errore poi rettificato sul numero dei componenti del Consiglio, ndr). La verità è che non ha più la maggioranza nella città e se fosse un persona responsabile si renderebbe conto di come stanno le cose e farebbe un passo indietro. Purtroppo non è il suo caso. Ha nominato 16 assessori, che non si sa cosa facciano tutto il giorno, ma poi è in minoranza ovunque”.

Perché siete decisi a bocciare la delibera?
Noi non vogliamo bocciare la delibera a prescindere, a noi sta a cuore il futuro e il bene dei lavoratori. Il problema, semmai, è un altro. Qualche settimana fa, prima che scoppiasse il caso Gesip, avevo proposto di costituire un tavolo che coinvolgesse le forze politiche e imprenditoriali della città per costruire una strategia per riprendere in mano la disastrosa situazione del Comune. Una proposta che mi è costata anche qualche attacco dal centrosinistra. Già nel bilancio dello scorso anno non c’erano soldi per Gesip, è da un anno che si conosce questa situazione. Ma di fronte alla mia proposta di risolvere i problemi, il sindaco mi ha risposto o col silenzio o attaccandomi frontalmente. Di fronte a un gesto di responsabilità, c’è stato un rifiuto categorico. Continuo a dire a Cammarata che dovrebbe venire domani in Consiglio e dirci tutto quello che stanno facendo in questo tavolo interministeriale, che non è un club privée i cui incontri possono essere noti soli ai soci: il Consiglio rappresenta la città tanto quanto il sindaco, che ha il dovere di rispondere su come vuole spendere i soldi, specie se prevede di togliere cinque milioni ai palermitani per una Tarsu che non funziona per pagare un mese di stipendio a una società senza prospettiva. Questo tavolo proporrà soluzioni che risolvono il problema strutturalmente o vuole solo dare dei soldi a Cammarata per tirare a campare fino a quando resta in piedi? I suoi assessori e i tecnici del Comune di cosa stanno discutendo? Se i soldi che leviamo ai palermitani servono per tirare a campare faremo ostruzionismo”.

Quindi siete disponibili al confronto?
Io sono molto costruttivo, voglio risolvere il problema e sono a disposizione per trovare insieme una soluzione, ma i pannicelli caldi non verranno più accettati. Al di là di quattro o cinque lavoratori organizzati dai consiglieri di maggioranza, il resto è d’accordo con noi e sa che la precarietà la devono a questa amministrazione che non si è adoperata per pagare stipendi. Ci sono tanti lavoratori in gamba mortificati da pochi fannulloni. Quando venne creata la Gesip, si sapeva che la copertura nazionale sarebbe durata tre anni, poi avrebbe dovuto pensarci il Comune. Il punto è che non hanno preparato nulla per assicurare la continuità, era chiaro che prima o poi il problema sarebbe scoppiato”.

La maggioranza ha annunciato che si presenterà compatta questa sera, per far passare la delibera.
Se c’è l’opposizione unita, non hanno cosa venire a fare, la delibera non passerà mai. Anziché venire con gli scarponi chiodati, come i militari, i consiglieri di maggioranza e il sindaco dovrebbero venire con un atteggiamento sereno e discutere delle prospettive della Gesip e delle società partecipate. Se noi capiamo che si sta studiando un piano serio per le aziende, che non possono più essere carrozzoni clientelari, allora saremo lì a sostenerlo. Se vogliono invece imporre qualcosa, se lo scordino. Sarà uno scontro frontale, non ci intimidirà nessuno. Dobbiamo far passare il messaggio che la democrazia non è sospesa, le intimidazioni non fanno paura a nessuno”.

Non teme la reazione dei lavoratori?
“I lavoratori se la prenderanno con loro, che sono i veri responsabili di questo disastro. Il tentativo becero del sindaco di additare una persona o alcune persone, quasi auspicando che qualcuno venga intimidito o aggredito, non ha nulla a che fare con la democrazia. Anche nei momenti di maggiore scontro non abbiamo mai auspicato aggressioni al sindaco o alla maggioranza, loro invece vogliono un clima per intimidire il Consiglio e orientare la decisione sulla delibera. Questa è una concezione totalitaria, e pensare che in teoria loro dovrebbero essere i liberali che vogliono abbassare le tasse e ridurre sprechi e clientele: in realtà sono i peggiori statalisti che la Sicilia abbia mai conosciuto. Se ne fregano di abbassare le tasse. Noi vogliamo privilegiare la strada concertativa per risolvere insieme il problema, ma siamo pronti al muro contro muro se vogliono lo scontro. Vogliamo comprendere se ci sono delle soluzioni adeguate, ma se non ci sono soluzioni e non ci si spiega nulla pensando di minacciarci, ci attrezzeremo. Si ricordino che non hanno i numeri in consiglio. L’opposizione è unita su questa linea, il centrosinistra e il Terzo polo sono sulla stessa lunghezza d’onda. Come ha detto lo stesso sindaco, la maggioranza siamo noi”.

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