Faraone e i 3.380 euro: | "Ma io spiegherò tutto" - Live Sicilia

Faraone e i 3.380 euro: | “Ma io spiegherò tutto”

Davide Faraone

Nell'inchiesta il nome forte a livello nazionale è il suo. Davide Faraone, renziano in ascesa, parla dei soldi che avrebbe preso indebitamente, secondo l'accusa. E dice: "Spiegherò tutto". Renzi tace, ma potrebbe parlare domani.

Il personaggio
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PALERMO- Comunque la si guardi, l’uomo del momento è lui: Davide Faraone, renziano doc, non solo responsabile del Welfare nella segreteria del nuovo segretario del Pd. Faraone è molto di più. E’ il portavoce di Renzi, quello che dice le cose più scomode per conto del sindaco di Firenze, quello che sonda il terreno, scaglia la pietra per vedere l’effetto che fa. In queste ultime settimane il politico palermitano, in forte ascesa, ha più volte punzecchiato il governo Letta, assumendo un ruolo di primo piano. Sui giornali ci è finito ancora, ma per notizie di cui farebbe volentieri a meno, nel calderone della maxi-inchiesta sui fondi dell’Ars.

Ma di cosa è accusato esattamente Faraone? Quando era deputato regionale avrebbe percepito 3.380,60 euro indebiti, secondo l’accusa. Soldi destinati all’attività dei gruppi parlamentari. Lui si difende con una dichiarazione ufficiale: “‘Sono indagato per un importo di 3.300 euro e posso dimostrare che si tratta di soldi spesi per attività politica. In ogni caso se mi accorgessi che la mia vicenda è di ostacolo o danneggi il Pd non esiterei a fare un passo indietro. Ho piena fiducia nella Guardia di Finanza e nella magistratura, se qualcuno ha usato i fondi pubblici e le risorse per fini personali, questo sarebbe molto grave. Chi ha sbagliato deve essere perseguito”. Non aggiunge più nulla, il siciliano rottamatore. Da ambienti vicini trapela il fastidio di chi si considera una sorta di paravento, mentre ci sarebbero – surrurra qualcuno che lo conosce – “posizioni molto più gravi”.

Ora, è chiaro che la partita si gioca su un campo nazionale. Se tutta la corposa vicenda ha un retroterra siciliano e riguarda un questione morale (e penale) che chiama in causa l’Ars, – in un momento difficile in cui i parlamentari non godono affatto dei favori del pubblico – invece il ‘caso Faraone’ è un elemento che ha a che fare con Matteo Renzi in prima persona. Come reagirà il segretario davanti a una vicenda che – al netto di responsabilità tutte da dimostrare – offre il destro agli avversari per una critica diretta? Al momento calma piatta. Forse qualcosa in più si saprà domani.

Il Movimento Cinque Stelle ha già cominciato a cannoneggiare: “Il vecchio-nuovo Pd di Renzi inciampa nelle spese da…Faraone. Dopo l’inchiesta per peculato ai danni del parlamentare del Pd responsabile delle politiche di Welfare Davide Faraone, che cosa ha da dire Matteo Renzi? Perchè non parla?”, chiosa in una nota il capogruppo del M5S al Senato Vincenzo Maurizio Santangelo.

E il deputato grillino Riccardo Nuti – che con il collega pidino palermitano ha incrociato la strada in un’aspra polemica di botte e risposte – ci mette il carico, riprendendola: “Faraone è compatibile con le istituzioni come il presepe e Ferragosto. Faccia un bagno di umiltà e faccia non uno, ma due passi indietro e lasci le cariche di deputato e responsabile del welfare della segretaria di Renzi. Se il nuovo del Pd di Renzi, è questo, molto, molto meglio l’usato sicuro. E’ l’ennesima densa nube – continua Nuti – sull’orizzonte di Faraone, che sta diventato troppo affollato, per consentirgli di continuare a rappresentare degnamente i cittadini che lo hanno votato. Dopo la notizia della visita in casa del boss Agostino Pizzuto e il video di “Striscia” (ancora rintracciabile in rete), che denunciava manovre poco chiare per riscuotere consenso elettorale, ecco l’ennesima tegola che non può passare inosservata per il rispetto della gente e delle istituzioni”.


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