In sintesi: il dottor Russo ci accusa di essere, nell’ordine, deontologicamente scorretti, faziosi, parziali, unilaterali, mossi dall’intenzione di “gettare discredito sull’azione riformatrice dell’assessorato”, “influenzati da un evidente pregiudizio”, imprecisi e falsi. Ma soprattutto “abusivi”. Caro assessore, se le parole hanno un peso, non vediamo l’ora di “chiarire nei tempi e nelle sedi opportune” se il “gravissimo danno d’immagine” riguarda il suo spettabile assessorato o viceversa la nostra modesta società editoriale. Noi pubblichiamo fatti, nomi, numeri, circostanze. Lei si limita alle offese.
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