"Fava imposto dall'alto" |Ingroia non lo sostiene - Live Sicilia

“Fava imposto dall’alto” |Ingroia non lo sostiene

Claudio Fava e Antonio Ingroia con Sandro Ruotolo in una foto d'archivio

La nota di Azione civile.

Regionali
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PALERMO – “La candidatura di Claudio Fava alla presidenza della Regione siciliana è figlia di logiche verticistiche che Azione Civile ha sempre rifiutato. Un nome imposto dall’alto, senza il necessario confronto e senza nemmeno la chiarezza di un progetto assolutamente alternativo al Pd. Una candidatura, dunque, inaccettabile per ragioni di metodo e di merito, che Azione Civile non sosterrà”. Così in un comunicato Azione Civile, il movimento fondato da Antonio Ingroia. “Abbiamo creduto che una svolta fosse finalmente possibile in Sicilia – si legge ancora – sulla base di un documento che parla di lavoro, di conversione ecologica del modello di sviluppo, di pace, di diritti, di Costituzione. Con una caratteristica dirimente: essere alternativi al Pd, senza alcuna possibilità di dialogo. Abbiamo accettato inizialmente la candidatura di Ottavio Navarra che, pur essendo ottima persona, non era stato individuato in un’assemblea ma tirato fuori dal cilindro da qualcuno, perché ci hanno fatto credere di voler costruire un percorso veramente democratico, dal basso e orizzontale. Abbiamo ratificato la candidatura di Navarra, raddrizzando il processo democratico, votandolo in due assemblee, per poi scoprire che si stavano facendo giochetti e accordi indicibili”.

“Dopo tre mesi di lavoro – osserva Azione civile – scopriamo che il nostro progetto ha subito una mutazione genetica ed è diventato esattamente l’opposto di quello che doveva essere. Sono state commesse una serie di azioni scorrette nella sostanza e nel metodo”. “Mentre si lavorava affannosamente sui territori – sostiene Azione civile – la candidatura di Fava è arrivata nella peggior maniera possibile, attraverso i media, dopo accordi nelle stanze chiuse della politica, mentre i progetti si costruiscono a partire dai programmi e solo dopo vengono i nomi”. “Il risultato è un progetto che Azione Civile non riconosce e nel quale non si riconosce, che non offre nemmeno la garanzia imprescindibile dell’alternatività al Pd. Azione Civile – conclude la nota – considera dunque definitivamente chiusa questa esperienza e fa appello a tutti coloro che si riconoscono nei valori della Carta del 1948 a fare massa per l’unica vera battaglia che valga la pena di intraprendere, visto che al suo interno ci sono tutte le battaglie: l’attuazione della Costituzione”. (ANSA).


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