Favara, ritrovati dei resti umani: sono di Gessica Lattuca?

Favara, ritrovati dei resti umani in una casa: sono di Gessica Lattuca?

Gessica Lattuca
I carabinieri hanno sequestrato l'abitazione

FAVARA (AGRIGENTO) – Alcune ossa, probabilmente umane, sono state trovate nel corso dei lavori di ristrutturazione in una palazzina in via Luigi La Porta a Favara. La casa è stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo operativo di Agrigento. Sarà il Dna a dare indicazioni più precise.

Il ritrovamento

Il pensiero va a Gessica Lattuca. L’immobile si trova, infatti, a poca distanza dall’abitazione del fratello della giovane donna, madre di 4 figli, scomparsa il 12 agosto del 2018. Vincenzo Lattuca fu indagato per la sparizione di Gessica, ma è poi morto per overdose.

Era stato l’ultimo a vedere la sorella viva, la sera del 12 agosto 2018, a Favara. L’ipotesi della Procura di Agrigento è che Gessica, 28 anni, sia stata colpita dal fratello al culmine di un litigio causato dal fatto che la vittima avesse bevuto. Ci sono testimoni che raccontarono di averla vista barcollare la sera della scomparsa.

Nei primi mesi del 2023 era stato convocato per un interrogatorio. Il numero del procedimento era diverso da quello aperto a carico del compagno di Gessica, Filippo Russotto, su cui si concentrarono le iniziali indagini. Nel 2020 è stato eseguito un accertamento tecnico irripetibile a casa del padre della vittima, in via Luigi La Porta, dove sarebbe avvenuto il delitto. Furono trovate delle macchie su una parete. Sostanze ematiche, si disse. Il sangue non è di Gessica e non è del fratello. Potrebbe essere di un’altra persona che ha partecipato al delitto?

L’interrogatorio

Il fratello nel corso dell’interrogatorio negò di avere litigato con la sorella. Disse di essere andato via dalla casa del padre per recarsi in quella della madre (i genitori sono separati) dove era obbligato a rientrare ad una certa ora in virtù di una misura di sicurezza personale. Misura che gli era stata applicata perché veniva considerato un “delinquente abituale”. Successivamente Vincenzo Lattuca era finito sotto inchiesta nell’ambito dell’inchiesta “Mosaico” che ipotizzava un vasto traffico di armi e droga collegato alla faida fra due bande rivali che ha provocato 5 omicidi fra Favara e il Belgio.


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