Fce, approvate due varianti |per prolungamento tratte - Live Sicilia

Fce, approvate due varianti |per prolungamento tratte

Le due varianti al Prg permetteranno di mantenere i vincoli delle aree dove dovranno sorgere le stazioni delle fermate della metropolitana nelle tratte Nesima - Misterbianco e Stesicoro - Aeroporto.

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CATANIA – Un passetto in avanti per il completamento della linea metropolitana. Lo ha fatto il consiglio comunale cittadino che, stamattina, nel corso di una seduta post natalizia convocata appositamente, ha approvato due varianti al Piano regolatore generale in relazione proprio ai lavori della Ferrovia Circumetnea sia per quanto riguarda la tratta in costruzione “Nesima – Misterbianco Centro”, sia per quanto riguarda il prolungamento della rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania dalla “Stazione Centrale all’aeroporto”.

Non si tratta certo dell’inaugurazione di una delle due tratte in costruzione ormai da anni, che hanno subito un lungo stop in seguito alle vicende giudiziarie della Sigenco (la ditta, oggi fallita, che ha realizzato la prima parte dei lavori) e per le quali bisognerà attendere almeno un altro anno – ma della riapposizione dei vincoli urbanistici per gli eventuali espropri, come previsto dalla L.R. n. 65/1981. Due varianti al Prg, di fatto, che permetteranno di mantenere i vincoli delle aree dove dovranno, o meglio dovrebbero, sorgere le stazioni delle fermate della metropolitana, oggi non destinate allo scopo dall’attuale strumento urbanistico del Comune, datato 1964.

Come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Salvo di Salvo, illustrando le due delibere all’assemblea cittadina che, seppure con l’astensione di molti esponenti dell’opposizione, hanno avuto parere favorevole. “Le proposte fanno riferimento alle tratte in fase di realizzazione che dovrebbero completare le tratte esistenti – ha spiegato Di Salvo. Sono atti davvero molto importanti – ha aggiunto – perchè permetteranno dalla Fce di eseguire i lavori programmati”. Per quanto riguarda la prima delle duie tratte oggetto delle delibere, la Borgo – Nesima – Misterbianco, si tratta di una variante relativa a 394 metri che comprenderanno due stazioni – parcheggio scambiatore di via Amari e Monte Po, nei pressi dell’Ospedale Garibaldi, che dovrebbe essere completata entro il 2020.

Per quanto riguarda, invece, la seconda delibera, questa si riferisce a una tratta ancora più utile alla mobilità cittadina, ovvero quella che prevede il prolungamento dell’attuale linea di metropolitana fino all’aeroporto di Fontanarossa. La tratta in questione, che dovrebbe costare in totale 147 milioni di euro di cui 47 già finanziati per la realizzazione della prima porzione Stesicoro – Giovanni XXIII, e prevede sette stazioni: San domenico, Vittorio Emanuele, Palestro, San Leone, Verrazzano, Librino, Aeroporto. Soddisfatta la maggioranza che, per bocca di Giuseppe Musumeci (Articolo 4) ha evidenziato come il le due delibere “rappresentino un grande miglioramento per la nostra città di cui godranno tutti i cittadini catanesi”, mentre l’opposizione è rimasta in aula pur astenendosi.

“Si tratta di due delibere importanti per la modernizzazione e la mobilità di tutta la città – ha affermato in aula il capogruppo di Grande Catania, Giuseppe Castiglione, interpretando di fatto il pensiero dei colleghi della minoranza – per cui abbiamo scelto di rimanere in aula, mantenendo ancora una volta il numero legale, pur astenendoci al momento del voto”. Setesso discorso per il capogruppo di Area Centrodestra, Manlio Messina, che ha parlato di presenza in aula “nel superiore interesse della città”.

Un atteggiamento, questo, apprezzato dall’assessore Di Salvo che ha sottolineato in chiudsura di seduta, il senso di responsabilità dell’assemblea cittadina nell’approvare le delibere in discussione, votando anche l’immediata esecuzione. Quanto ai finanziamenti, che dovranno arrivare dalla Regione per consentire praticamente alla Fce di andare avanti con i lavori, Di Salvo ha assicurato la massima allerta per monitorare che arrivino i finanziamenti e che l’opera non si trasformerà in una grande incompiuta.

 

 


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