Fede cristiana e politica | La ribellione necessaria

Non si può negare il nostro aiuto a quanti, costretti ad andar per mare, rischiano di annegare.
Non si può trasformare un problema umanitario in problema economico, pagando qualcuno per riportarli indietro e tenerseli in veri bagni penali, rendendo impraticabile qualunque intervento di cooperazione internazionale, che rimane l’unico metodo che funziona perché in grado di ridurre le migrazioni. Certo non quelle legate alle guerre che, invece, danno uno slancio significativo agli spostamenti di popoli da Oriente a Occidente.
Guerre nelle quali la nostra parte di mondo continua ad avere non poche responsabilità. Ricordate quel presidente americano che dicendo di voler esportare la democrazia coinvolse “alleati” di mezzo Occidente in un paio di guerre sostenendo che il nemico s’era dotato di armi di distruzione di massa? Dimenticato? Ebbene questa “invasione di massa” targata Salvini mi pare riportarci a quegli anni. Ma dal momento che poi si scoprì che quelle armi non erano mai esistite e che quelle guerre non si vinsero, cosa spinge oggi a ricominciare? E qualcuno a chiedere alla Nato di difenderci?