Fedelissimi, dirigenti e volti nuovi | Tutti gli uomini di Orlando - Live Sicilia

Fedelissimi, dirigenti e volti nuovi | Tutti gli uomini di Orlando

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Orlandiani della prima ora e acquisti recenti, assessori e consiglieri, presidenti di aziende e storici collaboratori: ecco chi c'è nel cerchio magico del Professore.

PALERMO – Fedelissimi della prima ora, dirigenti di alto rango, politici di lungo corso ma anche “acquisti” recenti, frutto dell’ultimo ritorno di Orlando a Palazzo delle Aquile. E’ variegato il “cerchio magico” del sindaco, la squadra di fedelissimi che segue il Professore da anni e che, dal 2012, è tornata alla guida del capoluogo siciliano. Un plotone di uomini fidati, alcuni dei quali protagonisti della “Primavera” degli anni Novanta, assenti per lungo tempo dalla scena politica cittadina e poi tornati prepotentemente in pista. Il sindaco, si sa, seleziona con cura i suoi collaboratori, distinguendo gli “yes men” da coloro che, pur con voce critica, lo seguono da sempre, pronti ad aiutarlo nell’avventura politica del momento.

Il braccio destro è, notoriamente, Fabio Giambrone: ex senatore, ex segretario regionale di Idv quando Di Pietro e Orlando sembravano inseparabili, adesso sulla poltrona più alta della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone-Borsellino. Un ruolo assai delicato, specie per il momento: l’arresto di Roberto Helg ha contribuito a fermare il processo di privatizzazione e sullo scalo di Punta Raisi da tempo va in scena un braccio di ferro con la Regione. Una partita seguita in prima persona da Giambrone che, nonostante il rinnovo del cda, ha mantenuto la carica, forte dei numeri positivi di bilancio e passeggeri. Ma l’ex senatore è l’uomo di punta anche su un altro tavolo, quello con l’Enac di Vito Riggio: oggetto del contendere è sempre Punta Raisi, un duello a distanza, sull’asse Roma-Palermo, sin qui senza esclusione di colpi. Giambrone cura anche i rapporti esterni del Comune, di cui è un dipendente: il sindaco lo ha scelto come componente del suo staff proprio per le relazioni esterne, cioè politiche in senso stretto.

Per un Giambrone che siede alla Gesap, ce n’è un altro, di nome Francesco, che invece è tornato a fare il sovrintendente del Teatro Massimo: assessore alla Cultura per i primi due anni di questa sindacatura, ha lasciato la carica in giunta per sedere nuovamente sulla poltrona più alta del teatro di piazza Verdi. Medico, giornalista con il pallino della musica, Francesco Giambrone è uno dei volti della Primavera di Palermo, quando fu assessore e, per l’appunto, sovrintendente. Il suo ritorno al Massimo ha segnato l’apertura della fondazione alla città con concerti all’aperto, platee piene e una ritrovata sintonia con lavoratori e sindacati.

Passiamo alla giunta. La poltrona del vice è finita, seppur con due anni di ritardo rispetto alle attese, a chi l’aveva occupata negli anni Novanta, cioè Emilio Arcuri: dirigente dell’Asp, è stato protagonista della rinascita del Centro storico e oggi si occupa del settore nevralgico delle Infrastrutture, oltre che della parte antica della città, dopo aver guidato per due anni l’Amg.

Nella squadra di governo vanno segnalati anche Luciano Abbonato e Cesare Lapiana. Il primo è l’uomo dei conti, designato inizialmente come Direttore generale e poi finito a prendere il posto del dimissionario Ugo Marchetti. Ex direttore generale di Caltanissetta, faceva parte della squadra indicata nelle elezioni del 2007, perse (ma contestate) contro Diego Cammarata. Abbonato tiene i cordoni della borsa, vanta un rapporto di ferro con il consiglio comunale e gestisce anche la grana del problematico patrimonio immobiliare. Lapiana, invece, vent’anni fa era alla guida dell’Amat: vicesindaco dal 2012 al 2014, è stato l’uomo che, con Abbonato, ha lavorato sulla grana partecipate, portando alla nascita della Rap e della Reset che hanno chiuso definitivamente le travagliate vicende di Amia e Gesip. Oggi si occupa dell’Ambiente e dello Sport, anche se non è detto che un giorno non possa andare all’Autorità portuale.

Menzione a parte merita Giusto Catania, orlandiano atipico: dirigente di Rifondazione, già consigliere comunale e assessore ai tempi della Primavera, non ha mai militato nello stesso partito del sindaco. E’ innegabile, però, che il Professore si fidi di lui, tanto da avergli affidato un tema delicato come quello delle pedonalizzazioni: vinta la scommessa su via Maqueda, adesso tocca a corso Vittorio Emanuele. Catania inoltre gestisce, da assessore, anche l’Amat e quindi tram, car e bike sharing, che diventeranno i temi cruciali della prossima campagna elettorale, così come il rapporto con le altre culture rappresentate nella Consulta.

A Sala delle Lapidi il riferimento è Totò Orlando, presidente del consiglio e omonimo del fondatore della Rete: ex Ds, è passato in Idv e ha seguito le orme del sindaco, garantendo la tenuta dell’Aula e l’approvazione degli atti anche più contestati. Tra i fedelissimi che siedono fra i banchi Aurelio Scavone, da 35 anni al fianco di Orlando, ma anche Fausto Torta, Juan Diego Catalano e Francesco Bertolino.

Andando alle partecipate, i presidenti più in auge sono sicuramente Maria Prestigiacomo e Sergio Marino: la prima è alla guida dell’Amap e nel consiglio di Reset, chiamata a gestire il dossier Aps cruciale in chiave regionale; il secondo guida la Rap e si occupa, quindi, della raccolta rifiuti. Il fallimento di Amia e la nascita di Rap sono una delle scommesse cruciali di questa sindacatura: vincerla o perderla avrà un peso significativo per la prossima corsa a Palazzo delle Aquile. Nel cda di Amg, recentemente nominato, figurano anche l’imprenditrice Margherita Tomasello, con cui il primo cittadino intrattiene un buon feeling, ma soprattutto l’avvocato Giampaolo Galante, già legale esterno al Massimo che vanta una forte amicizia col Professore. In pole position pure il neo presidente Mario Pagliaro. In ribasso, ma sempre vivo, il rapporto con Ettore Artioli e Vincenzo Costantino, con quest’ultimo tornato in auge in Amg.

Tra i collaboratori storici sono degni di menzione la segretaria Donatella Gariffo e il consulente Pietro Galluccio, insieme al sindaco da tempo immemore. Chiudiamo con il capitolo riservato al personale comunale. L’orlandiano di ferro è Diego Bellia, segretario e recentemente dirigente di staff del sindaco, delegato ai rapporti esterni, nonché presenza fissa nel cda di Amat. Tra i dirigenti spicca il rapporto con Sergio Pollicita, tornato Capo di Gabinetto dopo aver ricoperto lo stesso ruolo con Cammarata. Quotazioni in salita anche per Sergio Forcieri, capoarea dopo un anno di “purgatorio” alla Scuola.


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