Ferrandelli: "Moroso io? | Pago ancora i debiti del Pd" - Live Sicilia

Ferrandelli: “Moroso io? | Pago ancora i debiti del Pd”

Fabrizio Ferrandelli (Foto Gabriele Ruggieri)

Dopo le accuse di morosità da parte dei vertici del partito, il deputato contrattacca: "Dopo le Comunali sono stato abbandonato fra i debiti"

L'ira del deputato
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PALERMO – E’ un Fabrizio Ferrandelli che non le manda a dire quello che ha convocato la stampa per togliersi quello che lo stesso definisce “un peso”. Che tra il deputato del Pd e la direzione regionale del partito non corresse buon sangue è storia nota, ma l’essere stato inserito nel novero dei “morosi” che, non versando il proprio contributo mensile ai democratici, stanno mettendo a rischio il posto di lavoro dei dipendenti del Pd, all’esponente dell’area renziana proprio non è andato giù. Così Ferrandelli, fatture alla mano, è passato al contrattacco.

Se qui c’è qualcuno di moroso, quello è certamente il Partito democratico – sbotta Ferrandelli – La dirigenza, che ha scelto di mettere in piazza a mezzo stampa panni che andrebbero lavati in famiglia, mi accusa di dovere al partito 12 mila euro, e lo fa in piena stagione congressuale, con una metodologia da regime dell’Est europeo”.

“Finita la campagna elettorale per le ultime elezioni comunali a Palermo – continua il deputato, che perse la sfida per la poltrona più ambita di Palazzo delle Aquile contro Leoluca Orlando appena un anno fa – mi sono ritrovato con un debito di circa 55 mila euro. Un debito non mio, visto che ero il candidato del Partito democratico. Ma tutti quelli che, all’indomani delle primarie, festeggiavano con me sono spariti, lasciandomi con questa pendenza economica”.

Da qui la scelta del deputato di pubblicare sul proprio sito tutte le fatture delle spese sostenute durante la campagna elettorale per la corsa a sindaco di Palermo, le lettere di sollecito ricevute e i documenti relativi a un mutuo acceso per poter ripagare parte del dovuto. Poi la provocazione:  “La segreteria vuole che io versi 1500 euro al mese? – dice Ferrandelli – Io sono disposto a versare anche la metà della mia paga da deputato regionale nelle casse del partito, purché si rendiconti, così come ho fatto io, dettagliatamente, dove vanno a finire quei soldi. Ogni spesa. Per sapere se i nostri soldi sono utilizzati per pagare gli stipendi dei dipendenti oppure per le auto di grossa cilindrata e le cene”.

E’ mirato l’attacco di Ferrandelli nei confronti delle alte cariche del Pd siciliano, di cui, si dice, ambisca alla segreteria. “I dirigenti non si nascondano. Stiano bene attenti, – conclude – perché io scheletri nell’armadio non ne ho. Farebbero un gran servizio se prendessero armi e bagagli e lasciassero il posto a chi può rappresentare il partito più dignitosamente”.


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