Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale tra le fila del Pd, più volte in conflitto con le decisioni del suo partito, in ultimo quella di continuare a sostenere l’esperienza di governo di Rosario Crocetta, più volte aspramente contestato dallo stesso Ferrandelli, è in procinto di lasciare il suo posto in Sala d’Ercole.
Il vicepresidente della commissione regionale antimafia, come si apprende da una nota, ha partecipato in silenzio alla cerimonia solenne al Palazzo di Giustizia di Palermo per commemorare l’anniversario della strage di via D’Amelio, poi, tornato a casa, la decisione di riunire il suo staff con la massima urgenza.
“Ragazzi – ha detto ai suoi più stretti collaboratori – se ci chiamiamo coraggiosi, lo dobbiamo essere davvero. E io devo dare l’esempio. I siciliani devono sapere che i politici non sono tutti uguali, che la dignità vale più dei compromessi al ribasso e di una poltrona con stipendio all’Ars. E che, soprattutto, mantengono la parola data. Avevo dato l’ultimatum a Crocetta e al Pd? Non mi hanno ascoltato. Anzi, Raciti ha sentenziato che la legislatura deve continuare e Crocetta, invece di dimettersi, si autosospende, utilizza un istituto fantasma. Io sono coerente: voglio dimettermi. Abbiamo detto che dobbiamo partire in mare aperto, abbandonando porti sicuri, facili rotte? Dobbiamo farlo davvero. Siamo i coraggiosi. Nella terra del gattopardo dove tutto cambia per non cambiare nulla e dove non accade mai niente, noi faremo accadere tutto, noi cambieremo tutto”.
