SALEMI (TRAPANI) – Un invito al confronto coi tempi e a guardarsi attorno per sostenere il rinnovamento della Valle del Belìce. Il Festival Visioni notturne Sostenibili, notte di documentari con gli autori giunto alla sua sesta edizione, torna nei luoghi simbolo del terremoto con immagini e sperimentazioni coraggiose che recuperano e reintegrano memoria/e di un territorio e in occasione del Cinquantesimo anniversario del terremoto della Valle del Belìce. Due giorni, quelli del 24 e 25 agosto che vedranno artisti, registi e varie personalità proporsi attraverso una nuova progettualità, mutevole e valorizzante con nuove letture capaci di raccontare il passato e il cambiamento attuale.
“Geografia umane, paesaggi e memorie” è il tema di quest’anno. Tema che ancora una volta vuole risvegliare la coscienza collettiva locale per aprirsi ai temi sociali e culturali da veicolare attraverso il genere del documentario. La riscoperta dei luoghi parte proprio dalle location scelte per questa edizione, luoghi che custodi di una frammentata memoria diventano spazi di cultura: il teatro al Carmine di Salemi, nato dalle rovine di una chiesa del 500, e il Palazzo Di Lorenzo a Gibellina la singolare casa-museo, labirintica che racchiude nel suo cortile di facciata un antico edificio.
GLI ARTISTI: Un intrecciarsi di esperienze con artisti di diversa formazione e provenienza che prenderà il via venerdì 24 agosto alle ore 17 con l’inaugurazione (e la donazione) a Salemi dell’opera site specific del “murales” del Collettivo FX . Un’opera che verrà realizzata all’interno del Museo della Mafia e Officina della Legalità a confine tra creatività e dialogo con le Istituzioni delle quali fecero parte gli eroi uccisi dalla criminalità organizzata. Un altro intervento artistico, sempre del Collettivo Fx, sarà inaugurato a Gibellina l’indomani alle 17 nello spazio museale Belìce/EpiCentro della Memoria Viva, che avrà come ispirazione la marcia del 1967 che, come disse Danilo Dolci, “portò alla fine del vecchio mondo”. Suoni e memorie saranno rievocati anche attraverso la musica della UIC Blind Blues Band.
Il festival, progetto di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM, con i video, laboratori, talk e progetti diventa ancora una volta, fabbrica delle idee del protagonismo collettivo che pone l’accento sul risultato finale della capacità di fare rete e lavorare insieme. Nuove pratiche e visioni del futuro che si sperimenteranno nei “Laboratori della Creatività”: dal 21 al 23 agosto con il reporter Marco Bova per la creazione di un video sui beni comuni e lo sviluppo locale integrato e dal 18 al 23 agosto con il Collettivo fx, un lab di street art su Democrazia e Potere che nasce dal progetto “Arte di crescere. Università dei giovani per la partecipazione e lo sviluppo”.
Il Festival, prenderà ufficialmente il via il 24 agosto alle 18.15 al Teatro del Carmine con l’introduzione del direttore artistico e ideatore Giuseppe Maiorana , che precisa: “Attraverso le geografie umane, i paesaggi e le memorie racconteremo un particolare momento di questa Valle che vuole abbandonare l’idea di un territorio agonizzante e senza futuro, e che vuole invece imporre un pensiero altro: quello di un territorio culturalmente pronto a costruire, insieme a tutte le realtà portatori di innovazione, una nuova comunità di pensatori consapevoli che, certamente non hanno dimenticato il passato, ma da quel passato sono pronti a riposizionarsi e a governare il futuro”. Per tale ragione il festival è ricco anche di nuovi e importanti partner e presenze rilevanti. Ad affiancare il direttore artistico quest’anno si aggiunge Federico Geremei , giornalista, scrittore e viaggiatore che seguirà gli aspetti letterari del festival, lo vedremo infatti nel dialogo con lo scrittore Leopoldo Santovincenzo e “La balena di Piazza Savoia” e nel talk “Geografie umane, paesaggi e memorie… A ’50 anni dal trauma: prospettive di futuri possibili” dove si confronteranno anche numerosi ospiti del protagonismo collettivo e sostenitori del Festival, a cura del direttore artistico del Festival Giuseppe Maiorana.
A scrutare l’animo belicino, sarà Pietrangelo Buttafuoco con il monologo “I baci sono definitivi” accompagnato da Lello Analfino. Dalle CONVERSAZIONI si passera alle VISIONI nella creatività contemporanea. Numerosi i cortometraggi, documentari e trailer che pongono l’attenzione sulla forza violenta della natura di terremoti devastanti a sismi interiori che, certamente sconvolgono l’individuo. Tra questi un film vincitore del premio David di Donatello 2018, un corto d’animazione vincitore del premio sezione animazioni SiciliAmbiente Festival 2018 e film in anteprima nazionale. Non mancheranno i break, con lo sponsor di eccezione cantina Colomba Bianca che presenterà “Resilience” il vino realizzato in occasione del 50esimo anno di nascita della cantina, nata proprio l’anno in cui si verificò il terremoto nel Belice. Faranno da corollario le mostre fotografiche “I Fantasmi del Belìce” di Ezio Ferreri, e “Frattura” di Vincenzo Marzotti, Anna Buttignol e David Ghione. Informazione e paesaggio si intrecciano con il patrimonio culturale delle città di Salemi e Gibellina nelle quali non mancheranno i percorsi di accompagnamento curati rispettivamente della Pro Loco Salemi e della Pro Loco “Avanguardia dinamica” di Gibellina. Il festival ancora una volta pone l’accento sui nuovi linguaggi e attraverso le arti contemporanee da appuntamento al futuro con una riflessione sui processi che portano a nuove Visioni.