“Resta l’amaro in bocca. Non protesto quasi mai dal campo, ma ho rivisto il rigore concesso all’Avellino: è molto dubbio. Parliamo di un errore arbitrale davvero evidente. Sapevamo di incontrare un’ottima squadra, peccato perché avremmo potuto mantenere il passo e piazzarci da soli al secondo posto. Come mai Doda non è uscito prima? Ho cambiato De Rose perché era ammonito e questa era una sfida spigolosa, Doda ho deciso di non cambiarlo perché nell’uno contro uno non è inferiore a nessuno. Purtroppo è andata male, se solo lo avessi saputo prima. Doda è un calciatore importante per me come lo sono tutti gli altri, io non sono abituato a cambiare tanto per cambiare”. Queste le dichiarazioni del tecnico del Palermo Giacomo Filippi, intervenuto in conferenza stampa alla fine del match contro l’Avellino terminato 1-1.
Il tecnico dei rosanero poi ha continuato: “Abbiamo 22 elementi tutti titolari, infatti chi è entrato ha fatto benissimo compreso Peretti, perché il rigore è qualcosa di assurdo. Ci sta che in partite di questo livello ci sia qualche giallo in più anche se in alcune occasioni si dovrebbero evitare i cartellini. Classifica? Guardarla oggi conta davvero poco, deve terminare il girone d’andata per delineare qualcosa. Oggi ci siamo dovuti accontentare di un punto contro un ottimo avversario, ma l’episodio ci è stato sfavorevole. Non voglio parlare del palo perché ci sono e logicamente vanno colpiti. Si deve migliorare per arrivare al top delle prestazioni, ribadisco però che di fronte ci sono gli avversari. La squadra oggi ha cercato la vittoria fino alla fine anche sotto di un uomo, poi oltre ai giocatori ci sono anche gli arbitri e la buona e cattiva sorte. Per me c’era anche il rosso a Silvestri, non voglio criticare l’operato dell’arbitro ma quello sul rigore è un errore grossolano”.
Dopo non aver digerito il rigore concesso alla squadra di Braglia, come ha sottolineato più volte Filippi, quest’ultimo ha parlato anche del rientro di Crivello: “Adesso pensiamo alla Coppa Italia e alla partita contro il Catanzaro. Braglia? L’ho salutato com’è giusto che sia quando incontri una persona più grande di te. Le sue parole non mi hanno scalfito. Non capisco ancora il perché delle sue lamentele durante la partita. Crivello si è calato subito nella parte, ha rischiato anche di far gol. Se fosse stato più egoista magari avrebbe segnato. Sono contento che sia entrato e che ci abbia dato una mano”.