“Non c’é giorno che non pensi a mio marito. E’ stato durissimo per me e per i miei figli ritrovare un barlume di serenità. E’ stata davvero una conquista, giorno dopo giorno, non farsi altro male e andare avanti nel ricordo vivo di Filippo che ci ha insegnato quello che è il rispetto per la vita”. Così Marisa Grasso, vedova dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, ricorda suo marito a 5 anni dalla morte neagli scontri avvenuti fuori dallo stadio Massimino di Catania durante il derby con il Palermo.
Una cerimonia ufficiale si è svolta nello stadio con la deposizione di una corona di fiori davanti la statua con la lapide che ricorda l’ispettore di polizia, alla presenza dell’ex ministro dell’Interno Giuliano Amato. “‘A cinque anni di distanza riusciamo, forse, a darci delle risposte un po’ più certe a noi stessi, senza paura -ha aggiunto la vedova Raciti – dico che con i miei figli abbiamo imparato a convivere con un dolore, una sofferenza senza nascondere la rabbia e l’amarezza legata a quell’atto ingiusto e violento. Mi auguro vivamente che certi episodi non avvengano più e che non ci siano più altri Filippo Raciti”.