De Luca: "In Finanziaria il governo mantenga la parola sui Comuni"

Finanziaria, De Luca: “Ci vuole responsabilità, a cosa non rinunciamo”

Parla il leader di Sud chiama nord
L'INTERVISTA
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PALERMO – Una decina di misure condivise dal governo e che hanno trovato spazio nel testo della Finanziaria elaborato dalla commissione Bilancio, un dialogo con il governo sul terreno delle proposte che però al momento non sembra pregiudicare i rapporti con l’altro troncone dell’opposizione all’Ars. Sud chiama nord e il suo leader Cateno De Luca si avvicinano all’esame della legge di stabilità con l’animo di chi chiede “senso di responsabilità” approvando il testo entro la fine dell’anno.

De Luca, lei ha lanciato l’allarme ricordando a tutti che la Finanziaria va approvata entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Significa che questa legge di stabilità è a rischio?
“Dico soltanto che l’approvazione della manovra nei tempi corretti è una buona abitudine che abbiamo preso negli ultimi anni e che non va abbandonata. Fa parte della buona amministrazione, se questa regola non fosse rispettata ci andrebbe di mezzo l’intero sistema-Sicilia, che non è né di destra e né di sinistra. Su questi principi non transigo: l’ostruzionismo parlamentare per andare all’esercizio provvisorio è storia del passato. Chiediamo senso di responsabilità”.

I lavori in commissione Bilancio però non sono stati molto sereni, Pd e M5s hanno abbandonato in protesta.
“Per buona parte dei lavori i colleghi hanno partecipato dando anche il loro contributo in termini di proposte. Il cortocircuito è avvenuto soltanto nel finale e per problemi comunque di maggioranza. Non vedo l’uscita delle opposizioni come un segnale di rischio in vista dell’Aula”.

Voi siete rimasti, questo potrebbe pregiudicare i rapporti futuri con Pd, M5s e Controcorrente?
“No, i colleghi hanno compreso le ragioni del nostro restare per difendere delle norme a cui teniamo. Un segnale di grande maturità che ho apprezzato moltissimo. Questo significa essere maturi e responsabili”.

commissione Bilancio Ars
La commissione Bilancio dell’Ars

Scn quindi ha inciso sul testo finale?
“Siamo riusciti a qualificare la manovra su alcuni aspetti ma su altri temi attendiamo ancora di capire lo stato delle cose. Il governo ha assunto degli impegni in Commissione e per noi è un fatto positivo, ci attendiamo che a questi impegni seguano i fatti a Sala d’Ercole”.

Tipo?
“Ci stanno a cuore le sorti degli enti locali, a differenza di gran parte del Parlamento che invece teme i sindaci. Ad oggi non conosciamo ancora il saldo finale delle misure che prevedono stanziamenti destinati ai Comuni. Non mi riferisco soltanto al Fondo autonomie locali ma all’intero pacchetto che riguarda questo settore. Non accetteremo neanche il saldo pari rispetto all’anno scorso, vogliamo un aumento dei fondi. Il governo si è impegnato ad aggiungere delle risorse nella variazione di bilancio di giugno: bene, ma è necessario che questo impegno sia messo nero su bianco con una norma da approvare adesso”.

C’è una misura alla quale non siete disposti a rinunciare?
“Quella che prevede il trasferimento del demanio marittimo e fluviale ai Comuni: ci siamo scontrati con il mondo intero su quest’articolo. La stessa cosa accade con le lobby del trasporto pubblico che impediscono ai sindaci di organizzarsi con il trasporto turistico nei giorni festivi. Consideriamo questi interventi fondamentali”.

Diverse vostre proposte sono state accolte, questo significa che c’è stata una interlocuzione anche con Palazzo d’Orleans?
“Non ho nessun problema a dire che abbiamo incontrato il presidente Schifani e l’intero staff tecnico della presidenza della Regione. Un confronto franco, di due ore. Sono stato io a chiederlo visto che in commissione non si muoveva nulla e nessuna delle nostre proposte era stata portata avanti fino a quel momento. Ho chiesto semplicemente di sapere se le nostre idee erano di loro interesse o meno, e così ci siamo seduti. Abbiamo estrapolato una decina di misure dalle famose cento norme che avevamo consegnato al governatore e su quelle ci siamo confrontati. Un dialogo che continuerà fino a poche ore prima dell’Aula”.


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