Opposizione e tensioni. De Luca: "È un 'Campo minato'"

Opposizione tra opportunità e tensioni. De Luca: “‘Campo minato'”

La mozione di sfiducia vedrà in Aula la coabitazione forzata tra le anime, presunte, del 'Campo largo'

PALERMO – La mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione vedrà in Aula la coabitazione forzata tra le anime, presunte, del ‘Campo largo’. Un ‘Campo minato’ secondo Cateno De Luca, che voterà contro il governatore, ma resta ospite non gradito di Pd e M5s: lo hanno infatti escluso dal ‘ritiro spirituale’ nell’Abbazia di San Martino poche settimane fa.

Se alle dinamiche già scricchiolanti del centrosinistra aggiungiamo l’aut-aut di Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente, sulle primarie da celebrare, “o correrò da solo”, appare il quadro, irto di ostacoli, verso le Regionali.

Sicilia, l’opposizione tra opportunità e tensioni

I numerosi indagati, anche per fatti gravi, della coalizione di maggioranza, i problemi vecchi e nuovi della sanità, la crisi idrica che continua nonostante gli interventi, i rifiuti. L’opposizione ha argomenti che si infrangono tra le tensioni della coalizione e quelle dei partiti.

Cateno De Luca, mentre Taormina risplende tra le luminarie, tiene in mano il pallottoliere del voto di sfiducia: “Sono 23 a votare, più i nostri tre, ma molti di loro in questo momento hanno la necessità di rifarsi una verginità politica agli occhi del mondo. Tra questi 23 ci sono 33 candidati alla presidenza della Regione…”.

Per la prima volta dopo mesi, gli esponenti dell’opposizione si apprestano a votare compatti per qualcosa. “Ma Schifani – precisa ‘Scateno’ – non ci sta unendo, è un’operazione di cine-varietà, ancora la ferita delle primarie del 2022 è aperta, più che un ‘Campo largo’ mi sembra un ‘Campo minato’”.

Di Paola e il ‘Campo coerente’

La pensa diversamente il coordinatore regionale del M5s, Nuccio Di Paola: “Il voto di sfiducia sembra unire, noi 23 l’abbiamo firmata e fatta insieme, si sono aggiunti i tre di De Luca e ben vengano. Lui parla di ‘Campo minato’? In Calabria ha appoggiato Occhiuto e in Campania Cirielli, in tutte le regioni è col centrodestra, capisco la difficoltà, ma lui deve decidere in che ‘Campo’ stare”.

Il leader di Sud chiama Nord non è stato invitato al vertice di opposizione in Abbazia.

“Come faccio a invitarlo – spiega Di Paola – se in Calabria e Campania siamo avversari? Noi stiamo cercando di costruire un campo coerente. Devono esserci le forze politiche e gli attori che si presentano davanti ai siciliani. A me dispiace, sono stato io stesso a lavorare al massimo per portare Cateno nel campo alternativo al centrodestra”.

Il sindaco di Taormina non incassa e rilancia sul ‘problema’ del M5s: “Conte sta pressando Antoci – afferma Cateno De Luca -. Antoci sta bene dov’è e questo fa innervosire Nuccio Di Paola, come anche il fatto che Sunseri parli con me e sarebbe il mio assessore al Bilancio ideale, abbiamo già l’accordo per quando governerò la Sicilia”.

Il capitolo ‘Ismaele’ e le primarie

Una decina di giorni fa, La Vardera ha lanciato l’aut-aut alla coalizione sulle primarie, dicendosi pronto, in caso contrario, a correre da solo.

Ha raccolto il sostegno di esponenti del Pd e non solo. Cateno De Luca si esprime in modo inaspettato: “Non posso rinnegarlo, mi sta imitando bene, sono orgoglioso. Se cresci una persona che poi ti imita al punto tale da convincersene, sei orgoglioso. Lo possiamo chiamare Scateno 4.0, ovvero ‘c… amari per il Campo largo’”.

Dopo la delusione del 2022, quando sente parlare di primarie, il leader di Sud chiama Nord storce il naso. Ma dai Dem arriva una linea possibilista. “Il Pd – dice Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd a LiveSicilia – le primarie le ha previste nello statuto. Saranno gli organismi del partito regionale a decidere se derogare o meno. Il mio obiettivo è quello di condividere il metodo di scelta con il più ampio consenso del gruppo dirigente del partito. In ogni caso, come ho detto più volte, sottoporrò a tutti gli iscritti il nome del candidato presidente che proporrà il partito”.

Il M5s sposta il tema ‘primarie’ a una fase successiva: “Il tavolo va convocato presto, anche io sono per accelerare, qualche incontro c’è stato. Il metodo lo vedremo insieme, ma ho sempre detto che voglio costruire un ‘Campo coerente’ che lavori per vincere e non per arrivare secondo”.

Nel frattempo si avvicina il giorno del tentativo di sfiducia a Schifani, da quel momento il centrosinistra dovrà dimostrare se prevarranno le opportunità, o le tensioni.


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