"Finanziaria difficile, ma utilissima | E abbiamo salvato i lavoratori Gesip" - Live Sicilia

“Finanziaria difficile, ma utilissima | E abbiamo salvato i lavoratori Gesip”

La lunga gestazione dei documenti contabili, la vicenda della partecipata del Comune pronta a esplodere,  la gestione dei fondi dell'ex Tabella H. Tutto questo e tanto altro in una chiacchierata col presidente della Commissione bilancio all'Ars.
Intervista a Riccardo Savona
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5 min di lettura

“Qualche comma potrebbe essere impugnato dal Commissario dello Stato, ma abbiamo approvato una Finanziaria utile a tanti siciliani, in un momento storico molto difficile”. È stata una figura centrale durante tutto il processo di preparazione, discussione e approvazione di bilancio e Finanziaria. La commissione all’Ars da lui presieduta è stata per molti giorni e lunghe ore, teatro di scontri e accordi. Riccardo Savona entra nel merito di un testo che ha visto la luce all’alba di due giorni fa, dopo una seduta-fiume sulla quale è caduto, intorno alle quattro del mattino, un maxiemendamento da oltre 80 pagine, del quale anche i deputati, sul momento, non avevano compreso tutto.

Partiamo dai problemi. In molti, specie all’opposizione, dicono che alcune parti potranno essere impugnate dal Commissario dello stato. Lo stesso presidente Lombardo, in Aula, ha accennato a questa eventualità. È così? Quali parti potrebbero essere più a rischio?
“Certamente, il cosiddetto ‘gov 5’ (il più corposo tra i maxiemendamenti dell’esecutivo che ha dato vita alla Finanziaria, ndr) è un testo complesso, nel quale potrebbero emergere problemi. Penso in alcuni casi a commi di articoli diversi che potrebbero contraddirsi l’uno con l’altro. Non escludo che in quei casi il Commissario dello Stato possa intervenire. Ma sono certo che rimarrà intatto l’impianto della legge”.

Entriamo un po’ nello specifico: quando parla di parti che si contraddicono, a cosa si riferisce?
“Penso ad alcune norme sulla tracciabilità in agricoltura, o articoli che riguardano il sostegno agli investimenti. Anche sulle differenti modalità di riscossione dei tributi, forse, c’è qualcosa da perfezionare, così come per le norme che riguardano la grande distribuzione”.

Che succede, se il Commissario dovesse intervenire?
“Una soluzione si troverebbe, magari intervenendo in un secondo momento”.

Insomma, complessivamente che Finanziaria è, quella approvata dall’Assemblea?
“Dobbiamo partire da un dato, per capire il valore del lavoro compiuto. Quest’anno, a causa delle manovre prima del ministro Tremonti e poi del governo Monti, abbiamo dovuto tagliare oltre un miliardo e mezzo. Si tratta di tremila miliardi di lire. Una somma enorme. E nonostante questo, siamo riusciti a intervenire positivamente in diversi settori”.

Ad esempio?
“Penso agli enti locali, per i quali abbiamo stanziato 691 milioni, abbiamo mantenuto le riserve dell’anno scorso, e ne abbiamo persino aggiunte di nuove, come quelle riguardanti Aidone o Piazza Armerina”.

Ma i Comuni rischiano grosso ugualmente. Ben 75 milioni del Fondo delle autonomie locali sono stati  “congelati” in un accantonamento negativo complessivo da 193 milioni. Insomma, soldi che i Comuni vedrebbero solo se la Regione riuscirà a valorizzare il proprio patrimonio immobiliare…
“Questo è vero. Ma per quelle voci comprese nell’accantonamento negativo abbiamo previsto alcune precedenze. I Comuni, vengono prima di tutti. Quindi, ogni euro che verrà incassato dalla vendita degli immobili verrà immediatamente girato ai Comuni”.

Meno male. Perché il quel gruppo di “spese congelate” c’erano anche 12 milioni per la cosiddetta “ex Tabella h”…
“Forse si sta un po’ esagerando su questo tema. In quella che viene chiamata Tabella H, sono comprese anche, per esempio, le associazioni di ciechi e sordomuti, fondazioni illustri, organismi che svolgono attività importantissime per la società”.

Certo, ma anche enti inutili, squadre di rugby, fondazioni di zelanti e dafnici…
“Non entro nello specifico, ma i finanziamenti per queste associazioni meno conosciute o considerate meno fondamentali, rappresentano meno di un terzo della somma totale. Direi, otto-nove milioni sui 24 attualmente previsti”.

Praticamente gli stessi soldi che avete dovuto chiedere per prorogare i contratti dei dipendenti Gesip. A proposito, questi dieci milioni di cui parla il governo, esistono davvero?
“Certo che esistono. C’è un accordo, tra Regione e governo nazionale, per il quale l’esecutivo ha lavorato e sta lavorando da diverso tempo. Non ci saranno problemi”.

Ma si attende la delibera del Cipe per sbloccare questi fondi. Siete sicuri che arriverà?
“Sicurissimi. C’è un accordo, come le dicevo, con il sottosegretario Catricalà. Si devono solo far viaggiare le carte”.

In giornata, magari. Visto che domani scade il rapporto di lavoro tra Comune e Gesip.
“Posso assicurare che i dipendenti di Gesip non perderanno nemmeno un giorno di lavoro. E il merito è tutto del governo, che ha salvato centinaia di persone”.

Salvate, per il momento. La proroga copre i contratti fino a giugno. Poi, che succede?
“Questa proroga ci consente intanto di non mettere centinaia di persone in mezzo a una strada. Poi, se il Comune di Palermo ci inviasse finalmente le carte sul processo di riordino delle società partecipate, forse si potrà pensare anche al futuro a lungo termine della Gesip”.

Altra proroga, queste però prevista in Finanziaria, invece, riguarda i 750 precari storici della Regione, tra cui quelli dell’Arra e della Protezione civile.
“Si tratta di persone che meritano una stabilizzazione. Al momento, non è stato possibile. E dovremo capire come fare, visto che la legge Brunetta non consente stabilizzazioni oltre il 31 dicembre 2012. Ci impegneremo, però, per trovare una soluzione, visto che queste persone rappresentano una  parte attiva, produttiva della Regione siciliana”.

Altre stabilizzazioni, invece, potrebbero arrivare nei Comuni. Una norma in finanziaria “apre” all’assunzione di 22 mila precari.
“Sarà possibile attraverso la deroga al patto di stabilità. E tramite regolari concorsi, i Comuni potranno stabilizzare i propri precari”.

Non sono scomparsi, invece, come s’era detto, alcuni organismi considerati “inutili” a volte dallo stesso governo, che in una prima bozza di Finanziaria ne aveva deciso la soppressione. Penso all’Aran o ai Consorzi di ripopolamento ittico.
“Ma lì siamo intervenuti lo stesso. L’Aran costerà molto di meno, in pratica la stessa cifra che avremmo speso per la convenzione con l’Aran nazionale. I Consorzi di ripopolamento sono stati commissariati. E in più, abbiamo abolito organismi come l’Agenzia per l’impiego e i Sepicos. Non mi sembra poco”.

Ci dica una cosa di questa Finanziaria per la quale i siciliani dovrebbero andare fieri…
“Intanto direi alcuni interventi come le norme sul fotovoltaico che potrebbero creare nuova ricchezza e la ricapilazzione dei Confidi, che darà respiro a imprese e cittadini. Ma soprattutto, i siciliani devono osservare un dato: abbiamo riportato il livello della spesa al 2001. Da allora, fino al 2008 era cresciuta del 70%. Siamo tornati ai livelli pre-Cuffaro”.

E invece ci dica cosa avrebbe voluto che fosse compresa nella Finanziaria, ma non c’è stato modo di inserire.
“Una norma che favorisse i prepensionamenti. C’è troppa gente alla Regione che, secondo me, è ormai stanca e demotivata. Si poteva trovare un sistema per incentivarli a uscire dal mondo del lavoro”.


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