Finanziaria in bilico? | Ora parla il commissario - Live Sicilia

Finanziaria in bilico? | Ora parla il commissario

L'ultimo importante atto della giunta Lombardo passerà adesso al vaglio del Commissario dello Stato Carmelo Aronica. Che si esprimerà entro la prossima settimana su quella Finanziaria di tagli, lacrime, sangue, risanamento e crescita approvata all'alba di ieri. Cosa potrebbe succedere?
L'opposizione: "Testo a rischio impugnativa"
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L’ultimo importante atto della giunta Lombardo passerà adesso al vaglio del Commissario dello Stato Carmelo Aronica. Che si esprimerà entro la prossima settimana su quella Finanziaria di tagli, lacrime, sangue, risanamento e crescita approvata all’alba di ieri.

“Sappiamo già che alcune parti potrebbero essere impugnate”, ha detto in quella seduta decisiva Raffaele Lombardo, rispondendo alla proposta di un emendamento di Rudy Maira sui precari di Caltanissetta. E la stessa opposizione, un po’ sottovoce, a dire il vero, parla di possibili intoppi nel giudizio che spetterà a Carmelo Aronica.

Ma quali sono i punti delle Finanziaria che potrebbero finire sotto la scure del Commissario? Intanto, va precisata una cosa: i documenti sono il frutto di un dialogo quasi “istituzionalizzato” nei giorni scorsi tra Aronica e il governo. Che hanno, in certi momenti, proceduto di pari passo, proprio per scongiurare il pericolo impugnativa.

Ma qualche ombra, come detto, resta, almeno stando alle parole degli esponenti dell’opposizione. “La legge non consente – ha detto ad esempio il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini – di inserire in Finanziaria leggi sul personale e sull’urbanistica”. E gli interventi in questo caso non mancano, a cominciare dalla stabilizzazione dei precari degli enti locali, finendo alle norme riguardanti le autorizzazioni della Via-Vas. E anche il governo, a dire il vero, anche se non in via “ufficiale”, ammette che le norme sul personale potrebbero subire qualche “colpo”.

Ma il rischio maggiore starebbe nell’utilizzo dell’accantonamento negativo per tutta una serie di voci di spesa, congelate in attesa del completamento del processo di valorizzazione degli immobili: “Una vendita – ha dichiarato il capogruppo del Pid-Cantiere popolare Rudy Maira – che non è verificabile. La Regione non è mai riuscita a vendere nulla…”. Semmai, in passato, ha regalato, come è successo per la svendita di molti complessi alberghieri (ad esempio la Sitas). Così, quelle entrate, assolutamente “dubbie” potrebbero finire per cancellare le somme al momento congelate. Tra cui quelle per le Autonomie locali: 75 milioni insomma potrebbero “saltare” mettendo in seria crisi i Comuni. E comunque, sembra che la vendita degli immobili non sia un processo così veloce. E non a caso, il governo ha deciso, attraverso un suo emendamento proprio alla Finanziaria, di “cancellare” da questo processo la Patrimonio immobiliare e di svolgere l’attività “in proprio”, attraverso i dipartimenti regionali.

A rischio sarebbero anche le norme che prevedono introiti derivanti dall’aumento dei canoni di concessione. “Un aumento virtuale – spiega Maira – visto che non si sa nemmeno quanto si è incassato l’anno scorso con il vecchio valore dei canoni”.

Insomma, i rischi ci sono, ma non sarebbero così elevati. Governo e commissario hanno lavorato insieme, in molti casi. Difficile prevedere problemi. Ma al di là di questo, e nonostante la soddisfazione del governo, a molti la manovra non piace. A cominciare dall’opposizione, ovviamente, che ha attaccato col capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini che ha rivendicato i meriti della minoranza, visto che la manovra presentata inizialmente dal governo, “era costituita da entrate fittizie, spese abnormi, investimenti per le attività produttive inesistenti, servizi allo sbando, enti locali penalizzati”. Per Rudy Maira, invece, la Fiananziaria appena approvata rappresenta “uno strumento con cui il governo ha fatto piccoli e grandi imbrogli che sono contro le esigenze dei siciliani, ancora una volta colpiti con nuove tasse e balzelli”. Per l’ex assessore al bilancio Michele Cimino, “servizi essenziali come i collegamenti marittimi e l’autotrasporto pubblico hanno avuto dei tagli notevoli con conseguenti aumenti per i fruitori.
Tagli per chi crea sviluppo ed aumenti solo per dirigenti e superburocrati , questa è la politica degli assessori tecnici che si sono preoccupati di assicurarsi per loro lo stipendio dei parlamentari (oltre l’indennità di assessore)”.

E anche i sindacati vanno giù duro: “A pagare lo scotto della campagna denigratoria contro la pubblica amministrazione regionale, alla fine, – ha attaccato il Cobas Codir – sono stati i lavoratori regionali che ogni giorno fanno con coscienza il proprio dovere”. Per Maria Maggio della Cgil, invece, non si trova, nella Finanziaria “al di là dell’esiguità delle risorse disponibili, un’azione coerente di politica economica volta al risanamento e al rilancio dell’economa siciliana, che segni dunque un’inversione di rotta”.

Ma oggi il governo al gran completo ha brindato a bilancio e Finanziaria. Il presidente Raffaele Lombardo ha ringraziato pubblicamente l’assessore all’Economia Gaetano Armao, “visto che la costruzione di questa Finanziaria, in molti casi, è apparsa come un vero tira e molla. Io sono stato testimone – ha aggiunto il governatore – degli sforzi dell’assessore. Alcune norme – ha proseguito – sono di portata storica”. Tra queste, Lombardo cita “il rinnovo dei contratti, il ridimensionamento dell’Aran per il quale pagheremo non più di quanto sarebbe costata la convenzione con l’Aran nazionale. Abbiamo imposto poi – ha detto Lombardo – la mobilità dei dirigenti regionali, azione che consentirà di migliorare l’efficienza dell’Amministrazione, abbiamo abolito l’Agenzia per l’impiego e tagliato i fondi dell’ex tabella H”.

“Anche di fronte a chi ci chiedeva una Finanziaria essenziale e snella – ha commentato invece l’assessore all’Economia Gaetano Armao – abbiamo sempre risposto col lavoro, proponendo i nostri interventi per la crescita e il risanamento. Abbiamo riportato – ha aggiunto – i livelli di spesa a quelli del 2000. Dal 2001 al 2008 infatti erano cresciuti del 70%. Questo bilancio – ha concluso – taglia molte spese, e per la prima volta introduce lo spending review, abbiamo ricapitalizzato i Confidi, Insomma, dopo tanto lavoro, il risultato è molto soddisfacente”. Adesso, la palla passa al Commissario dello Stato.


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