Finanziaria, “salta” la Tabella H| Tutti i contributi cancellati - Live Sicilia

Finanziaria, “salta” la Tabella H| Tutti i contributi cancellati

Il presidente dell'Ars Ardizzone ha deciso lo stralcio di 14 articoli della legge di stabilità e della tabella con i finanziamenti a pioggia. Addio per il momento ai fondi per Cerisdi, Unione italiana ciechi, Fondazione Whitaker e tanti altri.

Palazzo dei Normanni
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PALERMO – È già una Finanziaria mutilata. Prima ancora che l’esame della legge di stabilità entri nel vivo, infatti, la presidenza dell’Ars ha “cassato” una dozzina di articoli, di fatto estromettendoli dalla manovra. Il motivo? Non erano stati discussi in commissione di merito. In pratica, erano stati appiccicati all’interno del testo, in una delle confuse nottate di esame in Commissione bilancio.

Tra le norme bocciate da Ardizzone, anche la famigerata “Tabella H”. Cancellata, ma solo a parole, dal governo Crocetta, e periodicamente in grado di riemergere in forme sempre diverse, seppur notevolmente ridotte rispetto al passato. Ardizzone ha sottolineato che la tabella H è in contrasto col deliberato che prevede un bando generalizzato per l’assegnazione delle risorse e con le decisioni assunte in passato dalla Corte dei Conti e dall’ufficio dell’ex commissario dello Stato con le sue impegnative. Alla luce dello stralcio il governo dovrà rivedere le tabelle della manovra la cui discussione generale è rinviata a domani, mentre il termine per gli emendamenti è fissato a venerdì alle 20. L’Ars dovrebbe cominciare a votare le norme della manovra a partire da lunedì prossimo con l’obiettivo di approvarla entro fine mese, alla scadenza dell’esercizio provvisorio.

Ma come detto, le norme stralciate sono tante. Stop per esempio all’articolo che prevedeva, per gli enti regionali, la modifica della propria dotazione organica in vista dell’applicazione, anche per questi delle norme sul prepensionamento. Bocciata anche la soppressione della commissione regionale urbanistica, disco rosso alla norma per i prestiti in favore del personale regionale in quiescenza e in servizio, alle iniziative per l’integrazione scolastica dei soggetti con handicap gravi e quelle per a la promozione di start up-restart. Una scelta, questa, già contestata da pezzi di maggioranza: “È del tutto evidente – ha dichiarato il capogruppo del Pse Giovanni Di Giacinto – che si tratti di misure finanziarie che ben si attagliano alla legge stabilità regionale in discussione. Mi auguro che con un emendamento apposito queste misure possano essere inserite nel testo all’esame dell’Aula”.

Cassati pure gli articoli sull’assegnazione ad altre amministrazioni dei testimoni di giustizia, l’accesso on line al registro delle imprese, le competenze dei dipartimenti Lavoro e Beni culturali, l’estensione al personale biologo delle procedure adottate dall’istituto zooprofilattico per il personale veterinario e addio all’itinerario intercomunale ‘i luoghi del lavoro contadino’. Saltano anche la norma sulle associazioni di volontariato di talassemici, quella sul personale medico delle Asp e sui lavori in economia nel settore forestale. “Forza Italia – dichiara il capogruppo Marco Falcone – esprime apprezzamento per il lavoro del presidente dell’Ars Ardizzone, che si impegna a riportare ordine in una finanziaria sin troppo pasticciata”.

In totale le norme stralciate sono 14 più la mini tabella H con le risorse che vanno a confluire in un fondo per “garantire il rispetto della giurisprudenza costituzionale in materia di trasferimenti finanziari della Regione in favore di enti per iniziative sociali e culturali, pure assicurare la trasparenza dell’azione amministrativa”. In giornata, intanto, era arriva dall’associazione politica “Un passo avanti” una proposta su un migliore utilizzo di quei fondi: “I contributi a pioggia – spiega il presidente dell’associazione Francesco Coppa – devono essere regolamentati e vanno agganciati al fattore occupazionale in più prodotto. In pratica, si deve creare un meccanismo che obblighi gli enti beneficiari a creare nuova occupazione, pena la non concedibilità del contributo stesso”.

Intanto, l’articolo 23 che conteneva, di fatto, la riproposizione della ex Tabella H, è quasi interamente saltato. Con esso, addio per il momento ai finanziamenti per diversi enti e associazioni. Tra cui quelli già previsti in partenza e destinati ad esempio alla Fondazione Whitaker (300 mila euro), al “Brass Group” (300 mila euro), all’Autodromo di Pergusa (500 mila euro), all’Unione italiana ciechi (1,643 milioni), alla Hellen Keller (600 mila euro), alla stamperia Braille (1,7 milioni), al polo universitario di Enna (1,7 milioni), ai Consorzi universitari (6,5 milioni), all’associazione allevatori (2,775 milioni) e al Cerisdi (350 mila euro).

Saltano anche i contributi che i deputati erano riusciti ad aggiungere durante l’esame in commissione bilancio. Addio per il momento, quindi, ai fondi per Csei (Centro studi di economia applicata all’ingegneria, 280 mila euro), Ises (Istituto di scienze amministrative e sociali, 145 mila euro), Biblioteca fardelliana (180 mila euro), Ente luglio musicale (140 mila euro), Centro siciliano Sturzo (350 mila euro), associazione Rises (540 mila euro). “Viene mantenuto, – precisa in una nota Ardizzone – conformemente a precedenti deliberati dell’Assemblea e ai principi costituzionali ribaditi, solo il rifinanziamento delle leggi di spesa che non hanno destinatari individuati. E, quindi, in particolare, restano nel testo: iniziative culturali direttamente promosse; associazioni culturali; promozione turistica; scuole paritarie; bonus nascite; consultori a supporto delle famiglie; scuole di servizio sociale; consorzi universitari”. Vanno via, insomma, le bandierine piazzate in finanziaria da questo o quel deputato.

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