Ha confessato l’aggressore di Giulio Parisi, il fioraio di 43 anni picchiato a sangue lunedì pomeriggio in via dei Nebrodi e attualmente ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Villa Sofia. Si tratta di Fabio Bellumunti, 23enne residente allo Zen: la polizia si era messa sulle tracce subito dopo l’aggressione, grazie al racconto di alcuni testimoni, ma il giovane si era dato alla fuga.
Alla base della violenza che ha provocato a Parisi traumi a livello maxillo-facciali e poi una caduta che ha causato un’emorragia cerebrale, c’è il licenziamento. Bellumunti – che lavorava presso il chiosco del fioraio da quindici giorni – ha raccontato tutto agli agenti del commissariato Libertà, dicendo di avere agito d’impulso per essere stato licenziato. Lunedì pomeriggio era arrivato tardi al lavoro. Avrebbe dovuto presentarsi di mattina. Parisi non avrebbe dunque accettato le sue giustificazioni, licenziandolo. Ma il giovane non ci ha visto più e ha reagito con la violenza che ha ridotto il 43enne quasi in fin di vita. Ha sferrato un pugno che ha fatto finire a terra il suo datore di lavoro, al punto da provocargli un vasto ematoma, attualmente tenuto sotto controllo dai medici di Villa Sofia. E’ proprio dal nosocomio che le sue condizioni vengono ancora definite molto preoccupanti, ma stabili. Per l’aggressore dello Zen è scattato l’arresto con l’accusa di lesioni gravissime.
