Firme false, ciclone senza fine | Accuse a Forello e nuovi addii - Live Sicilia

Firme false, ciclone senza fine | Accuse a Forello e nuovi addii

Ugo Forello

Nel vortice il fondatore di Addiopizzo, che respinge i sospetti. La leader Lgbt Tomasino lascia

Cinquestelle nel caos, retroscena
di
4 min di lettura

PALERMO – Un invito a contribuire alle indagini “con un atteggiamento attivo piuttosto che passivo”, ma anche la “disponibilità a “fare da ponte-tramite” con la Procura. Poi il racconto di un incontro con il procuratore aggiunto di Palermo, Bernardo Petralia, e la rassicurazione: “Lo conosco molto bene, è un buon magistrato che svolgerà le indagini con scrupolo e attenzione”. Sono le 10.18 del 15 ottobre 2016 e all’indirizzo mail di Francesco Lupo, fratello della deputata M5s Loredana, arriva un messaggio con oggetto “consigli e riflessioni”. Il mittente è Ugo Forello, avvocato, fondatore di Addiopizzo, da tempo avvicinatosi alla causa dei Cinquestelle di Palermo fino al punto di lanciare la sua candidatura alle Comunarie per le Amministrative 2017.

Ha origine da qui l’ultimo colpo di scena che riguarda i grillini e l’affaire firme false, con un esposto che punta il dito contro uno dei volti più recenti del Movimento, dato come possibile candidato sindaco sotto le insegne pentastellate. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte del fondatore di Addiopizzo, ultima vittima illustre di una vicenda che in poco tempo ha finito col destabilizzare i Cinquestelle, mettendo sotto accusa gran parte della pattuglia dei deputati nazionali palermitani e due parlamentari regionali. Forello resta in campo per le Comunarie, ma con gli amici più vicini non ha nascosto il suo disappunto per accuse che reputa “farneticanti” e per una vicenda “che sta superando ogni limite”. In mattinata un veloce scambio di opinioni con l’amico di sempre e collega, l’avvocato Valerio D’Antoni, e la stessa rassicurazione riportata poi dalle persone a lui più vicine: “Mai parlato” dell’inchiesta firme false con Petralia, il magistrato che insieme con il sostituto Claudia Ferrari cerca di fare luce su quanto avvenne nel quartier generale grillino in una sera dell’aprile 2012. Rassicurazioni ripetute più volte anche da chi, nel Movimento, si è avvicinato alla sua figura: “Quella mail – è il senso del ragionamento di Forello e riportato da ambienti M5s – non dimostra illeciti ma, al contrario, rivela come si sia operato per fare emergere la verità dei fatti e dare maggiore trasparenza”.

La mail di Forello a Lupo, il cui contenuto venne ribadito con un messaggio Facebook, arrivò nei giorni in cui il Movimento cinque stelle era scosso dallo scandalo delle firme false che di lì a poco avrebbe visto l’iscrizione nel registro degli indagati dei deputati nazionali Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, oltre che dei portavoce all’Ars Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio. E’ lo stesso Forello a chiedere a Lupo di “girare” la sua riflessione a tutti i coinvolti nella vicenda, ma quella mail finisce nell’esposto alla Procura, redatto dall’avvocato Domenico Monteleone, in cui si adombra il sospetto che il fondatore di Addiopizzo voglia “manovrare e indirizzare gli eventi” legati allo scandalo firme false.

Sul fronte delle indagini sulle firme false, presentate per ottenere il via libera alla lista M5s alle Amministrative di quattro anni fa, invece, nulla cambia. L’esposto, infatti, punta il dito su una mail inviata a metà ottobre e non affronta il nodo della falsificazione delle firme. Le accuse nate dalle dichiarazioni di Vincenzo Pintagro alle Iene continuano non avere spiegazioni da parte dei deputati nazionali e degli attivisti coinvolti. Nuti, Mannino e Di Vita non hanno parlato con i magistrati, a differenza di Claudia La Rocca, deputata regionale e autosospesasi dal Movimento e rimasta, però, iscritta al gruppo parlamentare grillino all’Ars. La Rocca – tirata in ballo dall’esposto a firma di Nuti, Mannino, Di Vita, Loredana Lupo e Chiara Di Benedetto – oggi si sfoga su Facebook e difende Forello: “Cosa ci sia di sbagliato in un avvocato che consiglia a diversi soggetti tirati in ballo nei servizi sulle ‘firme false’, di scegliere un’eventuale collaborazione con la magistratura, specificandone lo scrupolo e attenzione nel lavoro, non è dato saperlo – dice -. Ho raccontato al pm solo ciò che effettivamente ricordavo con estrema onestà intellettuale, non una parola di più né una in meno”. La Rocca poi si dice “convinta che chi è innocente ha il solo interesse di collaborare per far archiviare – sottolinea – quanto prima la propria posizione, senza chiudersi in silenzi o paventate strategie per allungare il brodo”. E infine: “Forse sarebbe stato più sano affrontare con responsabilità una situazione, invece di provare a ‘buttarla in caciara’”.

Intanto, l’ultimo scossone di oggi ha portato a una prima rinuncia alla candidatura: si tratta di Daniela Tomasino, leader del movimento Lgbt che si era proposta alle Comunarie. “In questo momento non mi pare ci sia la serenità necessaria per lavorare a un progetto condiviso per la città – spiega -, per cui ritiro la mia candidatura dalle Comunarie di Palermo. Credo che nel M5s ci siano grandi potenzialità, e tutti gli anticorpi necessari. Ma in questo momento, almeno per me, è necessario un passo indietro.

*Aggiornamento 
Il legale di Nuti, Mannino, Di Vita, Di Benedetto e Lupo a Livesicilia: “L’esposto Su Forello? Da parte nostra nessun sospetto sui magistrati palermitani”.  


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI