ROMA – Approvata nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi 5 ottobre 2021, con l’assenza della Lega, la legge delega sulla riforma fiscale. Una bozza di legge che tiene conto del documento elaborato dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato dello scorso 30 giugno 2021composta da dieci articoli, una sorta di linee guida che il Parlamento fornisce al Governo per realizzare la riforma. Le disposizioni che saranno emanate dal Governo a seguito della delega parlamentare avranno la forma di decreti legislativi, si chiamano “decreti delegati” e dovranno vedere la luce entro 18 mesi dall’approvazione della legge.
La riforma
La riforma, oggetto della delega parlamentare, spazierà dall’IRPEF, all’IVA, alle deduzioni/detrazioni, alla graduale abolizione dell’IRAP, alla semplificazione dell’IRES, alla revisione delle norme sulla riscossione e dell’Ente che ne avrà la gestione (Agenzia delle Entrate), fino al catasto.
I decreti legislativi dovranno perseguire anche l’obiettivo di ridurre il “cuneo fiscale” semplificare gli adempimenti ed eliminare molti dei micro-tributi oggi esistenti che costano più di quanto rendono in termini di gettito.
Il tutto, comunque, con il triplice intento di aumentare la tax compliance, ridurre l’evasione fiscale ed incentivare il lavoro.
Probabilmente, con la legge di Bilancio 2022, tenendo conto delle risorse disponibili, ci sarà un primo intervento volto a ridurre il cuneo fiscale.
Come si diceva prima, la riforma riguarderà anche le aliquote IVA, per semplificare e riequilibrare la tassazione di beni e servizi.
C’è anche la riforma del catasto. Al riguardo, però, Draghi, giustificando questa riforma in un’ottica di trasparenza e con l’intento di contrastare adeguatamente l’evasione esistente in questo settore, ha detto che “il contribuente non si accorgerà nemmeno della riforma”, per sottolineare che non dovrebbe esserci alcun aumento della pressione fiscale sul mattone.