AGRIGENTO – Nella Sicilia dell’entroterra, quella che ogni anno conta sempre meno abitanti, i pochi rimasti devono fare i conti con lo stato di abbandono delle strade provinciali. La protesta organizzata per sabato dal Comune di San Giovanni Gemini, in collaborazione con quelli limitrofi, apre uno squarcio su uno scenario dimenticato fatto di strade ormai impercorribili e di finanziamenti terminati prima ancora che iniziassero i lavori. È la storia della Strada provinciale 26, un tragitto nevralgico per le cittadine appartenenti a ben tre province, Caltanissetta, Agrigento e Palermo.
Mai ammodernata dal 1998, la strada è oggi in condizioni pietose e in alcuni tratti impercorribile per molte auto. La storia di questa Provinciale è però un vero paradosso: i soldi per il riammodernamento erano stati finanziati grazie ad un prestito alla Cassa depositi e prestiti, ma il finanziamento nei prossimi mesi verrà estinto senza che i lavori siano mai iniziati. “La strada non ha mai subito alcun intervento sebbene i fondi per avviare le procedure siano stati incassati dall’ex Ente Provincia da tempo – scrive in una nota il sindaco di San Giovanni Gemini Giuseppe Panepinto – mentre i dissesti idrogeologici e l’usura trasformano il manto sbriciolato in fossa, i dislivelli diventano smottamenti, i crepacci dirupi. Oggi la Sp 26, unica via di collegamento di un territorio che ha nell’isolamento la sua più grande piaga, è una strada impraticabile.
Il progetto, approvato nel 2004 dalla Provincia (oggi Libero consorzio dei comuni), era costato oltre due milioni e seicentomila euro. “Erano perfino iniziate le procedure di esproprio dei terreni utili all’insediamento dei lavori ma nessun tipo di intervento sulla strada dissestata si è mai realmente attivato nonostante la disponibilità finanziaria – continua la nota -, solo sporadiche azioni di contenimento, una sorta di rattoppamento del suolo stradale”. La ex Provincia sostiene che i soldi per l’ammodernamento sono bloccati dal Patto di stabilità nonostante i primi espropri siano già partiti.
La Strada provinciale 26, però, non è l’unico caso di arteria mai ammodernata nonostante frane e smottamenti: stessa sorte hanno ricevuto la Sp20, che collega San Biagio ad Alessandria della Rocca, e la Sp19, San Biagio Platani-Sant’Angelo Muxaro. In quest’ultima strada, dopo il limite di 30 chilometri orari, è comparso anche il cartello che vieta il transito ai ciclisti. Anche in questi casi si parla da anni di soluzioni di ammodernamento, senza mai un vero e proprio progetto.