PALERMO – Marcia indietro della Regione sui quasi 300 mila euro assegnati senza bando a diverse associazioni ‘storiche’ dell’Emigrazione dall’assessorato al Lavoro per l’organizzazione di attività culturali all’estero. Una prassi “consolidata ormai negli anni”, secondo l’assessore Ester Bonafede, che però ha deciso di ritirare il decreto in autotutela, dopo le polemiche.
Una scelta fatta “per evitare qualsiasi forma di strumentalizzazione” di quella che, a sentire la Bonafede, “è una modalità di ripartizione delle somme già adoperata in passato”, un ‘modus operandi’ che finora non ha destato alcuno scandalo. In realtà, però, a fronte della legge regionale che prevede che la Regione contribuisca a “promuove la tutela morale, l’assistenza materiale e l’elevazione sociale dei lavoratori siciliani emigrati e delle loro famiglie”, almeno negli anni passati, un bando pubblico per l’assegnazione delle somme è sempre stato fatto.
Perché, allora, quest’anno si è deciso di operare diversamente? “Le uniche associazioni destinatarie dei fondi appaiono quelle – spiega l’assessore al Lavoro – e inoltre, nella legge regionale che dispone il finanziamento, si fa riferimento ad alcune associazioni storiche”. Coes, Anfe, Sicilia Mondo, Usef, Crases, Siracusani nel mondo, Aitae e Istituto regionale F. Santi. Sono questi gli enti ai quali la Bonafede si riferisce, quelli che quest’anno avevano ottenuto circa 36 mila euro a testa grazie al decreto di ripartizione firmato dall’assessorato regionale.
Un contributo che, però, adesso è stato messo in discussione proprio da chi questi soldi li ha assegnati. “Struttureremo linee guida – annuncia l’assessore Bonafede – e direttive chiave che tengono conto di tutta una serie di riunioni di concertazione con le associazioni, tutte indirizzate ad un utilizzo dei fondi per il turismo sociale e all’introduzione di un richiamo per i giovani della seconda e terza generazione di emigrati del mondo: con le nuove direttive potranno venire a visitare il loro paese d’origine, e saranno ospitati qui in Sicilia dalla Regione”. Sembra, quindi, che la decisione di assegnare i contributi senza bando non fosse – come detto alcuni giorni fa dall’assessore – proprio “la soluzione migliore”. Ma Ester Bonafede si difende: “Non abbiamo agito in modo sconsiderato – dice a Livesicilia – e non considero il ritiro del decreto un ‘pentimento’. Anzi – continua – : è un modo per rafforzare la linea dell’assessorato. Verranno portate all’attenzione della giunta cose di grande valore, gli interventi annunciati rappresentano un modo innovativo di riconcepire le politiche per rafforzare legame dei siciliani nel mondo, e invece di essere noi a raggiungere posti distanti dalla Sicilia, saranno gli emigrati a venire qui”. Sì, perché – fino all’anno scorso – l’avviso pubblico per l’assegnazione del finanziamento agli enti per l’Emigrazione prevedeva anche che fossero i funzionari della Regione a recarsi nei paesi esteri che organizzavano iniziative di promozione del folklore siciliano per fare un report sull’attività realizzata. Ma adesso, stando alle dichiarazioni dell’assessore, non sarà più così.