Roma in soccorso della Sicilia |Ok di Renzi sulle nuove risorse - Live Sicilia

Roma in soccorso della Sicilia |Ok di Renzi sulle nuove risorse

La Regione chiede risorse umane per l'assistenza tecnica. Via libera dalla Capitale. Faraone: "Delrio mi ha assicurato che la Sicilia non perderà un euro della prossima programmazione". Ma l'esecutivo chiede rassicurazioni sulla capacità di spesa della Sicilia. Nei prossimi giorni il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà a Palermo

Fondi strutturali
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PALERMO – Il governo nazionale è pronto a dare una mano alla Sicilia sul fronte dei fondi europei. Due le principali novità. La prima riguarda la vecchia programmazione quella 2007-2013, sulla quale la Regione è impegnata in una corsa contro il tempo per spendere i soldi a disposizione ed evitare il disimpegno, ossia la perdita delle risorse. Per accelerare quest’ultima fase, resta ormai un anno e mezzo, la Regione ha chiesto a Roma un’intesa per dotarsi di quell’assistenza tecnica che manca ormai dall’ottobre del 2013. L’intesa, annuncia Davide Faraone, componente della segreteria nazionale del Pd, che si è impegnato a Roma come pontiere tra il governo regionale e l’esecutivo nazionale, c’è e si concretizzerà nei prossimi giorni. “Il sottosegretario Angelo Rughetti mi ha annunciato il via libera in queste ore”, spiega Faraone. Un via libera che potrebbe permettere alla Regione di mettere il turbo in questa ultima delicata fase nella galoppata per non mandare in fumo i fondi europei.

Il secondo fronte riguarda la nuova programmazione, quella 2014-2020. In questa nuova tranche di finanziamenti, in base alle tabelle definite a fine aprile e illustrate lunedì da Livesicilia, lo Stato terrebbe per la sua gestione – attraverso i così detti Pon – il 40,7 per cento delle somme destinate alla Sicilia. Una percentuale molto alta, nettamente superiore ad esempio a quella della Puglia. Anche su questo, ci sarebbe però un’apertura del governo. “Ho parlato martedì con Graziano Delrio – racconta a Livesicilia Faraone – e ho ottenuto l’impegno che tutti i fondi assegnati alla Sicilia sia con i Pon sia con la gestione diretta della Regione saranno risorse che resteranno nell’Isola. Ho trovato la massima disponibilità da parte di Delrio, che nel mese di maggio verrà in Sicilia per incontrare la Regione”. E in quella sede, il sottosegretario braccio destro di Matteo Renzi, vorrà avere delle rassicurazioni da parte della Sicilia sulla sua effettiva capacità di spendere i soldi della nuova tranche senza che vadano perduti. Se la Regione sarà convincente, la quota di gestione diretta assegnata alla Sicilia dei miliardi in arrivo dall’Europa potrebbe accrescersi. Nella precedente programmazione la quota gestita dallo Stato con i Pon si era assestata in media sul 36,5 per cento, e si potrebbe tornare a quei livelli.

Molto dipenderà anche da quello che la Sicilia potrà dimostrare di aver fatto sulla vecchia programmazione. Resta ancora tanta strada da fare, ma la Regione rivendica i dati dell’ultimo anno che hanno visto un’impennata della spesa. Al 31 ottobre 2012 c’erano spese per 848 milioni di euro e restavano appena tre anni per spendere tre miliardi e mezzo di risorse”, ricorda il direttore della Programmazione Vincenzo Falgares. Non solo. La Regione intende anche sottolineare i risultati sul fronte delle grandi opere finanziate con i fondi europei, una decina di progetti significativi che il dipartimento ha illustrato in un documento inserito nelle scorse settimane sul proprio sito Internet. Si tratta di una decina di grandi opere, come il sistema tranviario di Palermo, la Siracusa-Gela (per la quale a metà maggio è prevista la consegna dei lavori), l’interporto di Termini Imerese. “Si tratta di un dato molto significativo, che risponde anche a certe critiche che vengono mosse sulle frammentazione delle risorse europee. Non tutte le regioni hanno centrato questo tipo di risultati”, osserva Falgares.

Le risorse da impegnare però per la vecchia programmazione 2007-2013 sono ancora corpose. E tanto il lavoro da fare. Da qui la richiesta del dipartimento Programmazione, con una lettera datata 24 aprile firmata da Falgares e inviata al Dipartimento della Funzione pubblica, al Formez, al Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione, di una convenzione per attività riconducibili all’assistenza tecnica. Quell’assistenza tecnica che manca ormai da più di sette mesi e che il presidente Rosario Crocetta aveva detto di voler internalizzare, rivolgendosi a risorse in house, in particolare a Sviluppo Italia Sicilia. Ipotesi che non è accantonata, spiega Falgares: “La richiesta che abbiamo avanzato riguarda l’assistenza tecnica per le operazioni di controllo e per le operazioni così dette di chiusura del programma. Ci siamo rivolti alla banca dati degli esperti presso la Funzione pubblica per avere la selezione dei profili che il Formez selezionerà materialmente e ci metterà a disposizione. Sviluppo Italia non poteva effettuare l’attività di controllo e svolgerà invece funzione di assistenza tecnica generalista”. Sì, ma quando? “E’ in corso di sottoscrizione il contratto”, risponde Falgares.

Gli esperti individuati dal Formez dovrebbero quindi dare una mano per accelerare le procedure relative alla vecchia programmazione, che vede in questi giorni la Regione impegnata in uno sprint soprattutto sui così detti “retrospettivi”, cioè progetti già avviati che originariamente avrebbero dovuto attingere ad altri fondi (per esempio fondi Cipe) e che invece saranno finanziati con i fondi europei affinché questi non vadano perduti.

Della vecchia e della nuova programmazione la Regione avrà modo di confrontarsi con il sottosegretario Delrio in un incontro che dovrebbe esserci a Palermo tra un paio di settimane. In merito ai nuovi fondi, quelli della tranche 2013-2020, il timore della Sicilia è che i fondi gestiti dallo Stato attraverso i Pon possano non tornare alla Sicilia e finire altrove. “I programmi operativi nazionali certamente non hanno brillato nel periodo 2007-2013 per performance operative – osserva Falgares –. Il vero tema è stabilire regole certe che assicurano il ritorno delle risorse dal centro in periferia”. Su questo Faraone rassicura: “Tutte le risorse resteranno alla Sicilia, su questo ho avuto l’impegno di Delrio. C’è la massima disponibilità da parte del governo nazionale, e parlo di Del Rio ma anche del ministro Madia e del sottosegretario Rughetti, a collaborare con la Sicilia. Certamente noi dovremo dimostrare che quei soldi noi li sappiamo spendere”.

 


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