Fonte: da venditore di panini |a "banchiere" del latitante - Live Sicilia

Fonte: da venditore di panini |a “banchiere” del latitante

Il Comune ha revocato le autorizzazioni a quello che i pentiti definiscono il prestanome di Andrea Nizza.

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CATANIA – La ‘za Rosa a Catania è una celebrità dello “street food”. Ma il suo nome, per la verità quello di suo figlio, da oltre un mese è legato a quello scomodo (anzi scomodissimo) di Andrea Nizza, il latitante dei Santapaola. L’arresto di Salvatore Fonte ha portato non pochi grattacapi alle casse della famiglia della commerciante: è di pochi giorni fa la notizia del ritiro delle autorizzazioni per i due camion dei panini. L’amministrazione comunale ha deciso di revocarle.

Salvatore Fonte sarebbe stato – secondo le ricostruzioni degli inquirenti – la “banca di Andrea Nizza”. Sarebbe stato quello, insomma, che riciclava il denaro proveniente dal traffico di stupefacenti del boss di Librino. Da venditore di panini dunque a “lavatrice” del denaro sporco dei santapaoliano. Per usare le parole del pentito Salvatore Cristaudo sarebbe il “prestanome” del latitante. Ci sono almeno tre collaboratori di giustizia che incastrano Turi u figghiu da ‘za Rosa: dichiarazioni che hanno avuto un riscontro investigativo dalle intercettazioni e dai sequestri di denaro. Ci sono diversi elementi che provano il legame tra Fonte e i Nizza, anche se non sempre i rapporti sono stati idilliaci. Almeno a sentire Fabrizio Nizza, pentito e fratello del latitante che racconta come già nel 2012 mi teneva i soldi”. A dire dell’ex uomo d’onore si sarebbero “accumulati circa 130.000 euro”. Durante l’arresto il fratello avrebbe saputo di questo “gruzzolo” e li avrebbe presi “per investirli”. Prima del 2012 c’erano stati degli screzi dovuti alla “concorrenza” nella vendita dei panini. Anche i Nizza infatti avevano un camion. Poi però sarebbe stato lo stesso Fonte a cercare “l’amicizia” con i trafficanti.

Davide Seminara, ex autista del latitante e collaboratore di giustizia, racconta di aver consegnato personalmente 20.000 euro al figlio della ‘Za Rosa. Fonte avrebbe “custodito i soldi di Fabrizio, e investito invece quelli di Andrea”.

I carabinieri ad un certo punto sequestrano 8 mila euro alla suocera del latitante Annalisa Loria. Il brillante risultato arriva grazie ad un’intercettazione tra Fonte e la sua compagna, Rita Palumbo. In quella conversazione si parlava di un incontro con la suocera il giorno seguente. E di quegli ottomila euro parlerà anche Salvatore Cristaudo: Annalisa Loria avrebbe prelevato la somma sequestrata proprio da Salvatore Fonte.

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