La graticola del M5s, Forello sbotta: | non sono l'antimafia di professione - Live Sicilia

La graticola del M5s, Forello sbotta: | non sono l’antimafia di professione

Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Giancarlo Caparrotta e Giancarlo Cancelleri

Al 'De Seta' il confronto con Argiroffi e Caparrotta, ed emergono le tensioni interne. FOTOGALLERY

Verso le Amministrative di Palermo
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PALERMO – L’unico sussulto dalla platea arriva alla fine di un confronto vissuto al piccolo trotto e durato oltre due ore. Lo sollecita Ugo Forello, uno dei quattro aspiranti al ruolo di candidato sindaco del Movimento cinque stelle a Palermo, davanti a una delle domande che aleggiano per tutta la serata all’interno del cinema De Seta: “Non sono il candidato dell’antimafia, ma di certo la mia esperienza nella società civile non può che fortificare il movimento”. E’ la ferita che si aperta da mesi nell’universo del grillismo palermitano e che non accenna a guarire: la spaccatura tra chi ha aperto le porte all’esperienza dell’avvocato fondatore di Addiopizzo, che da due anni ha sposato la causa pentastellata, e chi invece evidenzia il rischio che il movimento possa diventare il carro vincente su cui tanti proveranno a mettere piede. Forello affronta di petto una questione che assieme all’affare firme false serpeggia tra i circa trecento attivisti e simpatizzanti giunti ai Cantieri culturali della Zisa per assistere alla ‘graticola’, penultimo atto delle comunarie di Palermo che la prossima settimana incoroneranno il candidato sindaco pentastellato. La voce, pacata fino a quel momento, si alza di tono e quando il legale cita Nino Di Matteo, il magistrato simbolo dell’indagine sulla trattativa Stato-mafia, scatta l’applauso: “E’ anche lui un ‘professionista dell’antimafia’ o è una persona che invece rischia la vita ogni giorno per combattere la criminalità organizzata?”. E ancora: “Sono un avvocato e non un professionista dell’antimafia. La mia storia è coerente con i principi di legalità e trasparenza del movimento”.

Pochi secondi attraverso cui si scorgono settimane di tensioni e guerre sotterranee, ma che finiscono col dare un po’ di sale a un confronto al cloroformio. Sul palco Forello, l’architetto Giulia Argiroffi e l’ingegnere Giancarlo Caparrotta si misurano con le domande del pubblico e del giornalista Mario Barresi, senza brillare nella loro prima uscita pubblica. Non ci sono Tiziana Di Pasquale e Igor Gelarda, gli altri due finalisti del primo turno di comunarie: la prima ha deciso di abbandonare la comitiva in polemica con il percorso intrapreso dal movimento per le Amministrative, il secondo è stato bloccato da una legge che impedisce ai rappresentanti delle forze dell’ordine di partecipare a manifestazioni politiche ma è in sala. In sala tanti volti noti del firmamento grillino siciliano: Giancarlo Cancelleri, organizzatore della ‘graticola’, e i colleghi all’Ars Giampiero Trizzino, Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio. Gli ultimi due, rimasti coinvolti nell’indagine sulle presunte firme false, autosospesi dal movimento nonostante la collaborazione con i magistrati. Assenti, ma non del tutto, gli attivisti che si riconoscono nel deputato nazionale Riccardo Nuti, anche lui sotto indagine insieme con le colleghe a Montecitorio Claudia Mannino e Giulia Di Vita.

La ‘graticola’ palermitana scorre così via tra numerosi “non ho approfondito questo tema” e tanti rimandi a “scelte e soluzioni partecipate” tra i cittadini. Parcheggiatori abusivi, acqua, rifiuti, conti pubblici e mobilità sono alcuni dei temi che vengono toccati nella serata del De Seta. “Il mio primo atto da sindaco? Un incontro con i dirigenti del Comune, spesso schiacciati dalla macchina burocratica. Dobbiamo capire come aiutarli”, sono le parole di Caparrotta. Stessa domanda per Argiroffi, la risposta è “simbolica”: “Mi piacerebbe ripiantare i ficus estirparti da piazza Politeama”. Per Forello in tema di rifiuti e raccolta differenziata “è difficile fare peggio di quanto fatto finora” e per questo “bisogna ripartire con l’educazione all’ambiente fin dalle scuole”. Inevitabili i confronti con l’Amministrazione Orlando: “Non tutto è da buttare via – ammette Caparrotta -, credo che fenomeni come l’internazionalizzazione della città siano innegabili”. Stessa visione sulla mobilità, con il tram sul banco degli imputati: “Non esistono provvedimenti sbagliati in toto – ricorda Caparrotta -, ma si poteva fare meglio. Il traffico – aggiunge – è comunque uno dei fenomeni più disastrosi della nostra città”. Non si accontenta, invece, Argiroffi: “Non basta dire ‘l’importante è che qualcosa si faccia’, bisogna fare bene. In questa città, sotto il profilo della mobilità dei cittadini, bisogna puntare sulla programmazione e sulla visione d’insieme”. Forello, che boccia l’idea del tram per le vie del centro, annuncia invece una “razionalizzazione della macchina amministrativa e una procedura pubblica e aperta per la selezione degli assessori”.

L’ultimo capitolo è dedicato all’indagine sulle presunte firme false che sarebbero state presentate in occasione delle Amministrative 2012, quando il Movimento cinque stelle candidò Nuti alla poltrona di sindaco. Da Forello, accusato dal gruppo Nuti di aver ‘tramato’ per lo scoppio dello scandalo, arriva un attacco indiretto a chi, come il parlamentare nazionale, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati: “Il fatto in sé è una ‘fesseria’ – minimizza – ma il movimento avrebbe dovuto avere un atteggiamento collaborativo”. Per Argiroffi lo scandalo sollevato dalla trasmissione tv ‘Le Iene’ “ha rallentato il lavoro portato avanti nei tavoli tematici, ma ora – sottolinea – bisogna ricominciare”. Caparrotta ricorda: “Forse si è abusato della fiducia delle persone, ma questa vicenda non ha avuto alcun impatto nelle mie scelte”.


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