Si chiama conciliazione il possibile rimedio ai mali, ormai congeniti, della giustizia civile italiana. E proprio oggi comincia a Palermo il primo corso di formazione per “conciliatori di controversie societarie, bancarie e di intermediazione finanziaria” promosso da Unioncamere Sicilia. Nel corso della presentazione dell’ iniziativa, tenutasi stamane presso la sede della Camera di commercio del capoluogo siciliano, l’ avvocato romano Roberta Calabrò, che per conto della società Jams-Adr Center terrà le 40 ore di lezione che cominceranno oggi pomeriggio e si protrarranno fino al 27 novembre, ha illustrato i principali pregi di questo strumento extragiudiziale di risoluzione delle controversie. “La conciliazione- ha dichiarato la Calabrò- permette già oggi alle imprese e a tutti i soggetti interessati al business di risparmiare tempo,risorse economiche ed esiti incerti delle controversie risolte tramite il ricorso alla magistratura ordinaria”. I tempi medi di conclusione di un processo conciliativo sono, infatti, di 2-3 mesi. Tempistica rapidissima se paragonata ai 15 anni che invece occorrono per giungere ad una sentenza definitiva in sede civile. Anche il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace, ha sottolineato l’ importanza del progetto per l’ intero sistema camerale siciliano definendo la conciliazione “uno strumento snello, che permette la riappacificazione tra le parti, evitando lungaggini giudiziarie e l’ ulteriore ingolfamento dei tribunali italiani.” La società della capitale che curerà la realizzazione del corso, al termine del quale verrà rilasciato un attestato che permetterà ai frequentanti di poter chiedere l’iscrizione presso il registro dei soggetti accreditati dal Ministero della Giustizia, è il gruppo leader in Italia nella risoluzione di controversie in sede conciliativa. La Jams-Adr Center è, inoltre, il primo ente abilitato a tenere corsi di formazione specialistici sulla conciliazione. Nell’ illustrazione degli obiettivi che le lezioni si prefigurano di conseguire, l’ avvocato Calabrò ha fatto riferimento “agli importanti segnali lanciati dal legislatore per favorire la conoscenza e la pratica di tale forma di risoluzione dei conflitti” ed ha elencato gli ambiti per i quali è già obbligatorio il tentativo di giungere ad un accordo tra le parti in sede conciliativa. Gli ambiti in questione sono quello bancario, il condominiale e quello ereditario. In conclusione della presentazione del progetto, il numero uno di Unioncamere Sicilia Giuseppe Pace, ha voluto mettere l’accento sui risultati assai lusinghieri raggiunti dalle camere di commercio siciliane che sono state tra le prime nel Paese a credere in tale strumento, riuscendo a concludere positivamente più della metà delle conciliazioni gestite.
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