Formazione, Anfe nella bufera | “Nessuno ha controllato?” - Live Sicilia

Formazione, Anfe nella bufera | “Nessuno ha controllato?”

Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana

Diverse forze politiche attaccano: "Verificare di chi sono le responsabilità".

LE REAZIONI
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PALERMO – “Com’è possibile che 53 milioni di euro vengano erogati ad un ente senza alcun tipo di controllo sulla spesa da parte dell’amministrazione regionale?”. A dirlo è Erasmo Palazzotto, deputato siciliano di Sinistra italiana alla Camera, intervenendo sulla truffa nella formazione professionale che ha portato all’arresto del presidente dell’Anfe Sicilia Paolo Genco. “Se non saranno rilevate responsabilità penali dell’amministrazione, dobbiamo considerare in ogni caso quelle politiche – continua Palazzotto – negli ultimi quattro anni Crocetta ci ha raccontato di avere riformato la formazione professionale, ma in cosa è consistita questa rivoluzione se non ci si è nemmeno accorti di una truffa di questa portata? E anche l’Ncd dovrebbe fornire adesso spiegazioni, visto che i suoi deputati regionali erano arrivati a minacciare di uscire dalla maggioranza di governo dopo l’esclusione dell’Anfe dall’ultima graduatoria della formazione”.

Dal presidente Crocetta due pesi e due misure. Ringrazia gli inquirenti per l’inchiesta sulla formazione che vede coinvolto uno degli enti che la stessa Regione Siciliana finanzia con una barca di soldi, dall’altro però fa orecchie da mercante sull’operato delle sue alte e fedeli dirigenti Monterosso e Corsello, ambedue a processo e il per il quale sarebbe opportuno costituirsi parte civile. Non capiamo cosa aspetti la Regione Siciliana ad intraprendere una massiccia operazione di accertamento delle responsabilità all’interno del dipartimento Formazione, che per anni ha contribuito a rendere il settore della formazione siciliana il più truffato d’Europa”. L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao interviene in questi termini relativamente alla presunta truffa dei fondi per la formazione professionale all’Anfe. “Ora Crocetta esprime soddisfazione – dice Corrao – ma soddisfazione su cosa, dove sono stati i controlli? Come è possibile che la Regione non sapesse nulla del modo in cui venivano gestiti i fondi da quello che era considerato da tutti il re della formazione in Sicilia? Possibile che non abbia mai pensato di porre sotto la lente d’ingrandimento un ente che percepiva dai 15 ai 20 milioni di fondi ogni anno? Cosa ha fatto la Regione per prevenire le truffe nel mondo della formazione? Eppure bastava, per esempio, anche solo ascoltare i tanti dipendenti dell’Anfe che denunciavano di non essere stati pagati da mesi o analizzare i prezzi fuori mercato con cui l’ente di formazione acquistava beni e servizi usando il denaro pubblico. Quello della formazione è un settore martoriato dalle truffe e dalla mala politica, dove le vere vittime sono i dipendenti non pagati. Ora in 700 rischiano il posto di lavoro e restano al palo i giovani ai quali sarebbero dovuti andare i fondi per la formazione, per esempio i ragazzi in età molto giovane. Ricordiamo anche le altre indagini, per esempio sul sistema dei finti corsi di formazione che coinvolse Mister preferenze del PD in Sicilia Francantonio Genovese e l’altro deputato PD Riggio nel cosiddetto sistema Giacchetto che ci ha costretto – conclude Corrao – a restituire milioni di euro all’Europa”.

“L’arresto di Paolo Genco – dice Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars -.rappresenta uno dei tanti e grandi nodi irrisolti del governo regionale. Nei mesi scorsi avevamo già puntato il dito su enti come l’Anfe, che non pagano lo stipendio ai dipendenti da oltre 15 mesi, nonostante questi lavorino regolarmente e le risorse siano state puntualmente erogate dalla Regione. Una situazione vergognosa, che non si limiterebbe all’ANFE, pare infatti ci siano anche altri enti sotto la lente della magistratura, fatti che dovrebbero fare riflettere l’assessore Marziano, imponendo agli uffici competenti maggiore rigore nell’utilizzo dei fondi pubblici. Ho chiesto al presidente della commissione Lavoro all’ARS la convocazione dei 24 enti che si occupano di obbligo formativo e a cui sono stati finanziati ben 960 corsi, per capire nel dettaglio quale sia la metodologia seguita per le assunzioni e quanto personale sia stato inserito dall’Albo. E’ doveroso avere piena consapevolezza di come queste realtà utilizzino le risorse regionali, affinché la selezione non abbia lo scopo di coltivare inaccettabili clientele”.

“L’arresto di Paolo Genco, figura vicina allo Ncd, per una truffa di 53 milioni – dichiara il segretario regionale del Prc Sicilia Mimmo Cosentino -, esponente di punta della formazione professionale in Sicilia, a capo di un ente che conta settecento dipendenti, è l’ennesima dimostrazione dello sperpero e delle ruberie del danaro pubblico sottratto alla collettività. Auspicando che vadano individuate e perseguite tutte le responsabilità, da quelle del governo regionale a quelle della dirigenza amministrativa, rilanciamo la proposta di regionalizzare il settore, con la creazione di un albo dei formatori sottratto al mercato delle clientele e alle frodi che hanno visto finora sempre coinvolti ambienti politici e manageriali legati al centrosinistra e al centrodestra”.


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